MoneyFarm, opinioni 2018 con recensioni e commenti sulla mia esperienza di investimento e risparmiatore in ETF

Quello che segue è il rendiconto della mia esperienza con MoneyFarm dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018…

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Entro nel quarto anno solare quale cliente di Moneyfarm dopo l’inizio nel maggio 2015 e le esperienze del 2016 e 2017 continuando, sempre, a monitorare l’andamento dell’investimento con la speranza, spero concreta, di vedere accrescere quella percentuale dopo il presente nel pannello di controllo dopo il segno più…
Il quarto post mantiene inalterato il concetto dato ai precedenti, un monitoraggio mensile dei guadagni (o perdite), aggiornamenti su eventi che determinino importanti scostamenti dai rendimenti standard, ribilanciamenti proposti da Moneyfarm e la possibilità di scambiare opinioni con gli latri utenti attraverso il sistema dei commenti in fondo alla pagina.

Che cos’è MoneyFarm?
Se sei arrivato qui cercando su Google frasi del tipo “opinioni su Moneyfarm” oppure “Moneyfarm commenti” anche alla ricerca d’informazioni sui servizi offerti da Moneyfarm puoi leggere l’introduzione sintetica al mio articolo del 2015 anche se, per maggiore chiarezza e affidabilità, dovresti trovare tutte le informazioni aggiornate direttamente su MoneyFarm.com.

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Se sei interessato, anche senza impegno, a comprendere com’è strutturato il pannello di gestione di Moneyfarm e capirne il suo funzionamento anche per creare un semplice conto di prova, leggi il mio post per registrarti ed iscriverti in maniera semplificata su Moneyfarm.

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Il mio portafoglio al primo gennaio 2018
16,89%Cash e Bond Governativi a Breve
4,86% Bond Governativi Paesi Sviluppati
9,37% Inflazione
18,93% Bond Societari HY & Bond Gov. EM
34,45% Azionario Paesi Sviluppati
10,39% Azionario Paesi Emergenti
2,29% Materie Prime e Real Estate
2,82% Liquidità

Com’è stato il 2017?
Il 2017 si è chiuso, per me, con un saldo positivo del 1,68% con un andamento, rispetto alle altalene del 2016, sicuramente più tranquillo; il rendimento più basso è stato toccato il 12 agosto 2017 con un – 1,71%, il risultato migliore in data 7 novembre 2017 con un massimo del 2,65%.

Com’è composto il portafoglio ed il suo andamento nel 2017?

Strumento: Bond Governativi 1-3 Anni in Euro (db X-trackers)
Codice ISIN LU0290356871
Macro Asset Class Fixed Income
Asset Class Specifica Cash e Bond Governativi a Breve
Area Geografica di Riferimento Europe
Valuta EUR
Asset Under Management 338.773.865,00€
Data di stacco Ultimo Dividendo N/A
Data Valuta Ultimo Dividendo N/A
Posizione Long
Società Emittente db x-trackers
Domicilio Luxembourg
TER (Costo di gestione dello strumento) 0,15%

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Strumento: Bond Governativi Globali con Copertura Tasso di cambio
Codice ISIN LU0378818131
Macro Asset Class Developed Markets Government Bonds
Asset Class Specifica Bond Governativi Paesi Sviluppati
Area Geografica di Riferimento World
Valuta EUR
Asset Under Management 264.901.337,00€
Data di stacco Ultimo Dividendo N/A
Data Valuta Ultimo Dividendo N/A
Posizione Long
Società Emittente Db x-trackers
Domicilio Luxembourg
TER (Costo di gestione dello strumento) 0,25%

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Strumento: Bond Governativi Emergenti in Valuta Locale
Codice ISIN IE00B4613386
Macro Asset Class High-Yield & Emerging Markets Bonds
Asset Class Specifica Bond Societari HY & Bond Gov. EM
Area Geografica di Riferimento World
Valuta EUR
Asset Under Management 2.794.377.686,00€
Data di stacco Ultimo Dividendo 01/08/2017
Data Valuta Ultimo Dividendo 15/08/2017
Posizione Long
Società Emittente SPDR
Domicilio Dublin
TER (Costo di gestione dello strumento) 0,25%

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Strumento: Bond Societari High Yield Euro
Codice ISIN IE00B66F4759
Macro Asset Class Corporate Credit
Asset Class Specifica Bond Societari HY & Bond Gov. EM
Area Geografica di Riferimento Europe
Valuta EUR
Asset Under Management 5.597.012.207,00€
Data di stacco Ultimo Dividendo 14/09/2017
Data Valuta Ultimo Dividendo 29/09/2017
Posizione Long
Società Emittente iShares
Domicilio Dublin
TER (Costo di gestione dello strumento) 0,50%

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Strumento: Bond Societari High Yield in Dollari Statunitensi
Codice ISIN IE00BCRY6003
Macro Asset Class Corporate Credit
Asset Class Specifica Bond Societari HY & Bond Gov. EM
Area Geografica di Riferimento United States
Valuta EUR
Asset Under Management 732.362.244,00€
Data di stacco Ultimo Dividendo 14/12/2017
Data Valuta Ultimo Dividendo 29/12/2017
Posizione Long
Società Emittente iShares
Domicilio Dublin
TER (Costo di gestione dello strumento) 0,45%

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Strumento: Bond Governativi Indicizzati all’Inflazione in Euro
Codice ISIN LU0290358224
Macro Asset Class Inflation
Asset Class Specifica Inflazione
Area Geografica di Riferimento Europe
Valuta EUR
Asset Under Management 364.921.326,00€
Data di stacco Ultimo Dividendo N/A
Data Valuta Ultimo Dividendo N/A
Posizione Long
Società Emittente db x-trackers
Domicilio Luxembourg
TER (Costo di gestione dello strumento) 0,20%

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Strumento: Azionario Europa (MSCI Europe)
Codice ISIN FR0010261198
Macro Asset Class Equity Developed Market
Asset Class Specifica Azionario Paesi Sviluppati
Area Geografica di Riferimento Europe
Valuta EUR
Asset Under Management 1.786.269.409,00€
Data di stacco Ultimo Dividendo 13/12/2017
Data Valuta Ultimo Dividendo 15/12/2017
Posizione Long
Società Emittente Lyxor
Domicilio Paris
TER (Costo di gestione dello strumento) 0,25%

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Strumento: Azionario Giappone (Topix)
Codice ISIN FR0010245514
Macro Asset Class Equity Developed Market
Asset Class Specifica Azionario Paesi Sviluppati
Area Geografica di Riferimento Japan
Valuta EUR
Asset Under Management 774.198.425,00€
Data di stacco Ultimo Dividendo 13/12/2017
Data Valuta Ultimo Dividendo 15/12/2017
Posizione Long
Società Emittente Lyxor
Domicilio Paris
TER (Costo di gestione dello strumento) 0,45%

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Strumento: Azionario Globale (S&P Global Dividend)
Codice ISIN IE00B9CQXS71
Macro Asset Class Equity Developed Market
Asset Class Specifica Azionario Paesi Sviluppati
Area Geografica di Riferimento World
Valuta EUR
Asset Under Management 342.342.010,00€
Data di stacco Ultimo Dividendo 01/11/2017
Data Valuta Ultimo Dividendo 15/11/2017
Posizione Long
Società Emittente SPDR
Domicilio Dublin
TER (Costo di gestione dello strumento) 0,45%

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Strumento: Azionario USA (S&P 500)
Codice ISIN IE00B5BMR087
Macro Asset Class Equity Developed Market
Asset Class Specifica Azionario Paesi Sviluppati
Area Geografica di Riferimento United States
Valuta EUR
Asset Under Management 19.287.564.453,00€
Data di stacco Ultimo Dividendo N/A
Data Valuta Ultimo Dividendo N/A
Posizione Long
Società Emittente iShares
Domicilio Dublin
TER (Costo di gestione dello strumento) 0,07%

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Strumento: Azionario Paesi Emergenti (MSCI Emerging Markets)
Codice ISIN IE00BKM4GZ66
Macro Asset Class Equity Emerging Markets
Asset Class Specifica Azionario Paesi Emergenti
Area Geografica di Riferimento World
Valuta EUR
Asset Under Management 5.447.232.910,00€
Data di stacco Ultimo Dividendo N/A
Data Valuta Ultimo Dividendo N/A
Posizione Long
Società Emittente iShares
Domicilio Dublin
TER (Costo di gestione dello strumento) 0,25%

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Strumento: Materie Prime Globali con Copertura Tasso di Cambio
Codice ISIN IE00B58HMN42
Macro Asset Class Commodities
Asset Class Specifica Materie Prime e Real Estate
Area Geografica di Riferimento Other
Valuta EUR
Asset Under Management 369.072.205,00€
Data di stacco Ultimo Dividendo N/A
Data Valuta Ultimo Dividendo N/A
Posizione Long
Società Emittente UBS
Domicilio Dublin
TER (Costo di gestione dello strumento) 0,45%

2018-01-17 +2,86%
Moneyfarm mi ricorda che è tempo di report, in questo caso quello del mio portafoglio P4-C2 del 4° trimestre 2017.
Il portafoglio modello nel quarto trimestre ha avuto una performance positiva, la componente azionaria, i bond indicizzati all’inflazione e le materie prime hanno performato molto bene, più che compensando le perdite legate all’esposizione in dollari.
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Che cos’è un portafoglio modello? Il portafoglio modello si riferisce all’asset allocation preparato per le 6 linee di gestione offerte da Moneyfarm. Avendo sempre aderito ai ribilanciamenti proposti, l’analisi che segue risponde in toto a quella del mio portafoglio.
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ANALISI DEL PORTAFOGLIO P4-C2
Nel 4° trimestre del 2017 l’asset allocation è rimasta invariata con una parte predominante del portafoglio, il 31% del totale, rimane concentrata in titoli di Stato e quindi conservativa. Sono presenti bond governativi a breve dell’Eurozona, bond governativi globali (con copertura del tasso di cambio) e bond dell’area Euro indicizzati all’inflazione.
Il 19% è composto dai bond societari a più alta prospettiva di rendimento, divisi per valuta di emissione, e i bond governativi dei mercati emergenti.
Una componente azionaria, che garantisce una diversificazione globale, ed una parte del portafoglio dedicata alle materie prime, con annessa una copertura dai movimenti del tasso Euro-Dollaro, concorrono a completare l’asset allocation.
Le valute di riferimento sono composte per il 52% dall’euro seguita per il 22% dal dollaro.
L’investimento in azioni ammonta a circa il 45%.

2018-02-01 +2,24%
L’ultimo giorno del mese mi toglie uno 0,80% rispetto a quello precedente e perciò aumentando il guadagno di uno 0,56% rispetto all’inizio di gennaio 2018.

2018-02-08 +0,66%
Moneyfarm mi spedisce via email il suo aggiornamento di mercato mensile, in un video su Youtube nel quale Roberto Rossignoli, Portfolio Manager di Moneyfarm, parla dei mercati, la visione futura e l’incognita elezioni politiche del 4 marzo 2018.

Il ritorno della volatilità sui mercati finanziari a gennaio
Secondo Moneyfarm, abbiamo assistito ad un inizio di anno relativamente mosso, più mosso di quanto eravamo abituati a vedere durante il 2017; soprattutto i mercati azionari hanno iniziato l’anno con l’acceleratore e hanno fatto performance molto positive.
Questo ha un po’ spinto i maggiori operatori a ricalcolare le aspettative per il 2018, basti pensare ai mercati emergenti che avevano fatto in tre settimane il 10%, un elemento atteso per tutto l’anno solare 2018.
Inevitabilmente, alla fine di gennaio, dopo un rally di questo tipo sono arrivati i primi ritracciamenti; abbiamo visto molti operatori vendere per prendere i primi profitti e generando, quindi, perdite sull’azionario.
Due le tematiche che ci hanno più colpito del sell off sull’azionario:
– La correlazione positiva tra Bond ed Equity che hanno visto entrambe le Asset Class scendere
– Un’utilità in crescita con i primi giorni di febbraio il VIX sopra i 18 punti, più di quanto non avesse mai fatto del 2017.
Queste rimarranno per Moneyfarm due tematiche importanti per il 2018.

La visione sull’azionario è cambiata dopo la volatilità di gennaio?
Mentre i listini azionari si muovevano con andamento molto volatile, le principali società di tutto il mondo hanno iniziato a riportare i propri risultati del 2007 e il trend sembra confermato sia in termini di utili che di fatturato.
Le società sembrano riportare risultati superiori alle attese, sia in termini di crescita che di valore assoluto, e questo tranquillizza Moneyfarm sul quadro fondamentale sottostante all’azionario.
Come già illustrato nel documento strategico, le valutazioni sono molto alte quindi gli utili sono uno dei driver fondamentali che possono spiegare la performance dell’azionario .
Certamente abbiamo assistito ad alcuni saliscendi nel primo mese dell’anno però, secondo Moneyfarm, questi movimenti rientrano nella definizione di un mercato azionario normale.
In termini di volatilità il 2017 ha rappresentato più l’eccezione che la regola e quindi dovremo abituarci a movimenti po’ più marcati; pochi giorni non bastano a cambiare un quadro fondamentale che rimane solido sia dal punto di vista economico che societario e forse anche politico.

Si avvicinano le elezioni italiane, i risparmiatori devono essere preoccupati?
Ormai manca un mese alle elezioni italiane, al momento si osserva che sull’Asset Class più a rischio in questo tipo di eventi, ossia il comparto obbligazionario, gli effetti tardano a farsi sentire e lo spread tra BTP e BUND tedeschi è ai minimi dal 2016 segnalando quindi una relativa disattenzione, o non curanza dei mercati, rispetto a questo tipo di eventi.
Gli scenari più probabili, secondo Rossignoli, sono comunque due:
– Un governo di larghe intese
– Un governo provvisorio per traghettare il paese verso nuove elezioni entro fine dell’anno.
In entrambi i casi non vi sono elementi di particolare preoccupazione, già l’Europa e l’Italia stessa hanno visto governi in fase di transizione con piena agibilità politica per garantire la continuità dell’azione governativa e dell’amministrazione dello Stato.

2018-02-27 +1,61%
A distanza di quasi 6 mesi, Moneyfarm prepara un ribilanciamento su tutti i suoi portafogli.
I ribilanciamenti sono operazioni periodiche che mirano ad adeguare e aggiornare la composizione dell’investimento alla situazione corrente dei mercati finanziari.
L’inizio anno è stato caratterizzato dalla ripartenza dell’inflazione (specialmente negli Stati Uniti) e da una maggiore volatilità sui mercati finanziari.
Il 4 marzo sarà anche il giorno delle elezioni politiche in Italia e, tradizionalmente, eventi di questo genere contribuiscono a tenere alta la volatilità; i portafogli di Moneyfarm sono diversificati sia in termini di asset class che di aree geografiche e valute e quindi costruiti in maniera tale da mitigare questi effetti; l’esposizione al sistema Italia, in particolare, è pressoché nulla.
Per queste ragioni Moneyfarm ritiene che la strategia impostata sia quella corretta e i ribilanciamenti non saranno tanto volti a stravolgere l’attuale composizione di portafoglio quanto a effettuare modifiche in linea con la loro visione strategica per l’anno corrente che vede, da un lato, valutazioni alte sia sull’obbligazionario che sull’azionario e, dall’altro, dati macroeconomici a livello globale che restano incoraggianti e fondamentali aziendali positivi.
La valutazione di Moneyfarm è che, al momento, la sfida piú importante arrivi dai tassi d’interesse; pertanto col prossimo ribilanciamento andrà a ridursi l’esposizione a questo fattore di rischio e, nel contempo, ad aumentare la qualitá dell’obbligazionario societario così da migliorare la capacitá dei portafogli di fronteggiare un’inflazione piú forte.

2018-03-01 +0,86%

2018-03-06 +0,14%
Come promesso a fine febbraio, Moneyfarm propone un nuovo ribilanciamento vedendo, per la prima volta dopo diversi anni, in concomitanza un percorso ben tracciato di rialzi dei tassi d’interesse e un’inflazione solidamente in crescita. Questo, a loro avviso, genera alcuni cambiamenti del contesto economico e alcune nuove sfide di cui vogliono tenere conto nel ribilanciare i portafogli. Prima di tutto viene venduta la parte investita in obbligazioni governative globali, per aumentare l’esposizione sui bond indicizzati all’inflazione. Per quanto riguarda l’obbligazionario societario, si preferisce aumentare la qualità creditizia vendendo parte dell’attuale posizione in Obbligazioni High Yield per muoversi su Bond societari Investment Grade. All’interno di questa asset class, dato il contesto di tassi in crescita, viene preferito concentrarsi su un’esposizione a tasso variabile, che quindi è immune dal rialzo dei tassi d’interesse. Per lasciare la rischiosità del portafoglio invariata, viene incrementata leggermente la parte in azioni, che vedono comunque valutazioni più basse in seguito ai recenti ribassi e ai fondamentali in forte crescita. All’interno dell’azionario, alla luce dell’attuale contesto, Moneyfarm non vede più particolare valore aggiunto nelle Azioni Globali ad Alto Dividendo, che pertanto vengono sostituite con un’esposizione azionaria generica.

Approvo il ribilanciamento!

2018-04-01 +0,03%
Tornati in assoluta parità dopo un marzo altalenante, scottato dalle azioni e dichiarazioni di Trump sui Dazi che ha interessato un po’ tutti i comparti e allo scandalo Cambridge Analytica per Facebook.
Il 10 aprile 2018 entrerò nel quarto anno di Moneyfarm, non mi sarei aspettato guadagni mirabolanti ma ritrovarmi ad essere in pari non era sicuramente nelle mie previsioni ed in quelle del simulatore di rendita…

2018-05-01 +1,61%
Buona crescita, soprattutto nell’ultimo periodo di aprile, confermato dal grafico mensile

L’andamento del portafoglio:

2018-05-28 +3,14%
Il 27 febbraio riportavo, nelle anticipazioni del ribilanciamento di Moneyfarm, la loro visione sulle elezioni italiane del 4 marzo ovvero come l’esposizione al sistema Italia, in particolare, è pressoché nulla nei loro portafogli.
Sono lieto che il rendimento della mia posizione non sia stato condizionato dal crollo dei titoli di stato italiani ma il tutto non modifica la drammaticità di questo periodo…
Moneyfarm così scrive:
La recente incertezza istituzionale ha portato l’attenzione sul tema della tenuta dei conti pubblici italiani.
Senza soffermarci troppo sul susseguirsi delle notizie, che di ora in ora prefigurano nuove evoluzioni, e al di là del mero esito politico, il nostro compito è quello di svolgere un’analisi dei possibili scenari rilevanti per le asset class che compongono le linee di investimento che proponiamo agli investitori.
Oggi riteniamo che il livello di diversificazione dei nostri portafogli per asset class, aree geografiche, valutaria e la scarsissima esposizione al sistema Italia non rendano necessario alcun intervento sull’asset allocation. La performance dei nostri portafogli è stata intaccata solo marginalmente dalla crisi di fiducia che si è abbattuta su listini e titoli di stato italiani. L’indebolimento dell’Euro ha altresì giovato alla nostra esposizione in valuta estera.
Restiamo comunque convinti che la diversificazione sia la strategia migliore per limitare il rischio di crisi locali. Continueremo ovviamente, come abbiamo fatto negli scorsi mesi, a monitorare l’evoluzione degli scenari politici in tutti i Paesi dell’Unione Europea, in una fase delicata nella quale è possibile che il dibattito sul futuro dell’Unione torni di attualità a livello continentale, anche in vista delle elezioni europee del 2019.

2018-05-28 +2,78%
Vale quanto riportato qui sopra…

2018-07-01 +1,69%

2018-07-10 +1,36%
Nuovo, imprevisto, bilanciamento di Moneyfarm la quale, prendendo atto di un contesto macroeconomico in continuo mutamento, con le tensioni commerciali e geopolitiche in crescita e banche centrali che, salvo eccezioni, hanno cominciato ad alzare i tassi, hadeciso di vendere una parte dell’esposizione azionaria in paesi emergenti. Quanto ottenuto viene in parte investito in azionario (europeo e statunitense) e in parte in materie prime globali. L’esposizione azionaria nel complesso viene ridotta, anche se in maniera molto marginale e la percentuale di asset denominati in Euro aumenta.

2018-08-01 +2,81%

2018-09-01 +2,62%

2018-10-01 +2,56%

2018-11-01 – 0,78%

2018-11-05
Arriva un nuovo ribilanciamento!

Moneyfarm mi fa sapere che l’aumento della volatilità dell’ultimo mese rientra in una dinamica ciclica di medio periodo nella quale giocano diversi fattori: l’aumento dell’incertezza nell’arena politica internazionale ed europea; la crescita globale, che è stata forte e sostenuta durante tutto l’anno (anche sopra le aspettative in alcune aree geografiche chiave) ma che sembra ora perdere propulsione soprattutto in Europa e nei mercati emergenti; l’onda lunga della riforma fiscale di Trump, che ha rinvigorito i mercati Usa fornendo alle aziende liquidità ma che sembra destinata a sfumare nel medio periodo. Sebbene non crede che gli allarmismi siano giustificati, non ritengono probabile che le criticità si risolvano nel medio termine. Sulla base di questa considerazione, Moneyfarm ha deciso di limitare il rischio dei portafogli con l’obiettivo di mantenerne la volatilità entro il livello storico nei prossimi mesi, quando vedremo il quadro ricomporsi in un nuovo equilibrio. E’ stata, perciò, ridotta l’esposizione azionaria del portafoglio e nel contesto di questa diminuzione generale della componente azionaria, la quota investita in azionario Usa aumenta sia in senso assoluto che in senso relativo rispetto all’azionario dell’Eurozona. La riduzione dell’equity è compensata dai Bond Governativi Paesi Sviluppati dell’Eurozona con duration breve e Bond Societari a Tasso Variabile denominati in Euro.

Come sempre approvo!

2018-11-24
Nella posta elettronica trovo una mail di Richard Flax, Chief Investment Officer Moneyfarm, che desidera fare il punto su quello che sta succedendo in Italia in seguito al giudizio negativo sulla Manovra italiana della Commissione Europea espresso il 23 ottobre e all’annuncio del 21 novembre, da parte della stessa commissione, sull’intenzione di aprire una procedura di infrazione per un deficit strutturale in aumento, previsioni ottimiste sulla crescita economica e manovre espansive senza una copertura fiscale certa.
Se il Consiglio della UE seguirà le indicazioni della Commissione e a quel punto il Governo avrà dai tre ai sei mesi di tempo per correre ai ripari, pena l’imposizione di sanzioni economiche.

In merito agli scossoni sullo spread, borsa e Btp, Richard Flax intravede segnali di disaffezione degli investitori verso i titoli di stato italiani come ha dimostrato la recente emissione di bond indicizzati all’inflazione (Btp Italia).

Il problema del debito pubblico italiano, circa 250 miliardi in scadenza nel 2019, è che uno spread alto porta naturalmente a costi di finanziamento più alti.

2018-12-01 + 0,73%

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  1. Buongiorno Lorenzo. Volevo fare alcune considerazioni in merito al servizio Moneyfarm. Analizzando la struttura del tuo portafoglio ho visto che una parte considerevole (forse più del 50%) è impostato su ETF legati a mercati Azionari Paesi Sviluppati e Paesi Emergenti. Ho anche potuto notare che sei in Moneyfarm da diversi anni. Adesso vorrei porti una domanda: hai chiesto al tuo consulente di Moneyfarm come mai nel corso degli ultimi tre anni tutti gli indici azionari mondiali hanno registrato una crescita media del 30% e il tuo portafoglio, invece, nel migliore dei casi ha registrato un incremento del 3%? Ti dirò di più, sono andato a fare uno studio dell’andamento degli ETF Azionari del tuo portafoglio nel corso degli ultimi due anni e con immenso stupore ho potuto notare che fra il 2016 e la prima metà del 2018 il loro valore è incrementato mediamente del 25-30%, pertanto un incremento coerente con il Benchmark di riferimento. Addirittura dal 2016 ad oggi l’ETF isin IE00B9CQXS71 che hai in portafoglio ha incrementato il proprio valore di quasi il 50 %. A questo punto vorrei porti una domanda, se me lo consenti: puoi dirmi, mediamente, quante modifiche ogni anno ti hanno consigliato di fare? Mi sorge davvero il dubbio che la gran parte di queste variazioni siano state inopportune. Personalmente non appartengo alla categoria di quelli che modificano il proprio Asset Management solo perché escono notizie politiche e di macroeconomia che “potrebbero” impattare sui mercati finanziari. Ricordo ancora le parole di tutti gli analisti finanziari più importanti del mondo prima delle ultime elezioni presidenziali statunitensi: se vince Trump sarà la tempesta finanziaria perfetta e le borse mondiali crolleranno. Risultato? il Nasdaq e il Dow Jones hanno macinato Record su Record ! Da quello che ho potuto leggere Moneyfarm ti ha fatto sempre modificare il portafoglio in base ad informazioni macroeconomiche e geopolitiche prevenendo quello che sarebbe potuto accadere sui mercati. Niente di più sbagliato secondo me. I mercati non vanno Mai e poi Mai prevenuti ma solo monitorati e adeguarsi ad eventuali scossoni che, onestamente, non mi sembra di aver visto negli ultimi due anni. Grazie e perdona la mia presunzione.

    1. Salvatore, non se tu abbia ragione e se le tue considerazioni abbiano fondamento, anche se purtroppo sospetto di si, fatto sta che dopo 3 anni e mezzo passati di investimento, sono oggi al – 3,28 %, con una forte perdita anche economica visto che il mio investimento è sostanzioso.
      E’ una litania che ripeto da un bel pò, ma qui le cose sembrano solo sistematicamente peggiorare senza possibilità di redimersi e io non so più come ragionare ne cosa fare,
      Vorrei disinvestire ovviamente e togliermi moneyfarm dalle balle una volta per tutte, ma ogni volta che c’è un minimo di recupero poi i giorni dopo le cose precipitano in modo ancora più fragoroso. Basta vedere cosa è successo solo ieri sui mercati e quindi a livello di portafoglio.
      E questo chiaramente mi condiziona ancora di più.

      1. Buongiorno Antoine. Il mio consiglio alla tua situazione parte da una domanda: quanti anni hai? Tieni conto che 3 anni e mezzo non sono niente per vedere capitalizzare guadagni nei mercati azionari. Se guardi l’andamento degli ETF Azionari Globali vedrai che dal 2012 ad oggi hanno tutti raddoppiato il proprio valore anche quelli che molto probabilmente avrai tu in portafoglio. Addirittura un ETF azionario legato al Nasdaq ha registrato in 6 anni +500% ! A questo punto la tua età è un elemento fondamentale e imprescindibile. Se io oggi dovessi registrare un -3% sul mio portafoglio ed avessi meno di 50 anni mi collocherei sul profilo più aggressivo e dimenticherei quegli investimenti per almeno 7 anni. Molto probabilmente mi sveglierei nel 2025 con una bella sorpresa. Se fossi in una fascia fra 50 e 60 anni lascerei le cose invariate e attenderei sempre i famosi 7 anni e mi sveglierei sempre nel 2025 con una sorpresa. Se avessi più di 60 anni probabilmente disinvestirei tutto, perdendo il 3%, e investirei in un immobile mettendolo a reddito (locale commerciale o attività di B&B in una località di vacanza o città ad alta densità turistica). Ricordati una cosa, i mercati azionari crollano, vanno a fondo, sprofondano nel baratro peggiore che possa esistere ma guarda caso se guardi il loro grafico CENTENARIO hanno solo un trend ed è ASCENDENTE !!! CRESCONO SEMPRE !!! E CRESCERANNO SEMPRE !!! Ora sta a te decidere se hai la pazienza di attendere oppure no.

    2. Ciao Salvatore e scusa per il ritardo di questa mia.
      Ho girato le tue considerazioni a Moneyfarm e, proprio perché nella risposta il manager e investment consultant di Moneyfarm cita autonomamente il tuo messaggio, ritengo opportuno riportare in maniera integrale la sua risposta.
      Sicuro di violare alcuna privacy e favorire un’interazione tra Moneyfarm e coloro che sono già clienti, o potrebbero essere interessati a ricevere informazioni, tengo a ribadire che questo e gli altri post sull’argomento non sono in alcun modo da intendersi come una sollecitazione all’investimento!

      Ciao Lorenzo,
      rispondo molto volentieri alla tua mail che, tra l’altro, noto essere giunta direttamente da un lettore del tuo blog.
      Comincio con un rapido riepilogo riguardante la tipologia del tuo portafoglio. Si tratta del nostro portafoglio P4 che rappresenta la nostra soluzione d’investimento più bilanciata. Ad oggi è esposto circa per il 46% all’Azionario Globale, per il 3% alle Commodities e per il 51% all’Obbligazionario Globale + Cash.

      Il tuo percorso d’investimento con Moneyfarm è cominciato il 18 maggio 2015, in un periodo di mercato e di equilibri geopolitici piuttosto difficili (vedi crisi Greca e Cinese).

      Detto ciò, andrei direttamente al punto rispondendo alla domanda finale del tuo messaggio relativa alla nostra Asset Allocation ed ai nostri ribilanciamenti.

      La composizione dei nostri portafogli si basa sulla nostra Asset Allocation Strategica, ossia un processo quali-quantitativo che segue diversi step:
      – Definizione dei rendimenti attesi a 10 anni per ciascuna Asset Class, utilizzando l’analisi fondamentale e i driver di rendimento;
      – Stima della rischiosità e correlazione tra le varie Asset Class;
      – Ottimizzazione dei portafogli con un processo di ottimizzazione di portafoglio impostando gli opportuni vincoli per ogni Asset Class;
      – Tra l’elevato numero di portafogli conseguentemente a disposizione, il Comitato Investimenti di Moneyfarm seleziona i sei da mettere da disposizione degli investitori.
      L’Asset Allocation Strategica è definita annualmente al fine di aggiornare le previsioni in base alle informazioni di mercato.

      I ribilanciamenti (definiti “tattici”) permettono ai portafogli consigliati di discostarsi leggermente dalla composizione strategica sia per sfruttare le opportunità che il mercato offre nel breve-medio periodo, sia soprattutto per gestirne il rischio. Al fine di effettuare l’Asset Allocation tattica, il team di gestione analizza le differenti caratteristiche di ciascuna asset class e non solo i fattori macro-economici. In particolare sono analizzate:
      – le valutazioni e i fondamentali;
      – la situazione macro-economica e geopolitica;
      – il sentiment di mercato;
      – fattori tecnici.
      I fattori sopra citati sono monitorati giornalmente, discussi dal Comitato Investimenti e portano a ribilanciamenti effettuati solitamente su base trimestrale.

      Per supportare con i numeri quanto detto, dal momento in cui hai cominciato il tuo percorso di investimento con noi (18 maggio 2015) abbiamo eseguito 12 ribilanciamenti (confermando la tendenza a non intervenire sui portafogli per più di 3-4 volte all’anno). In termini di turn-over (inteso come somma dei valori assoluti in vendite e riacquisti) considera, ad esempio, che per il portafoglio modello P4, il dato relativo al 2018 è pari a circa il 42% (quest’anno uno dei portafogli con turnover più elevato). E’ stato altamente impattato della liquidazione dell’ETF citato dal tuo lettore (ISIN IE00B9CQXS71) eseguita nel marzo 2018, ribilanciamento che ha visto un turnover di circa il 25%. Nei ribilanciamenti di luglio e ottobre il turn-over medio è stato pari al 9% in entrambi i casi (compreso il reinvestimento della liquidità rinveniente dai cash flows, ossia dividendi e cedole).

      Sperando di aver chiarito almeno un minimo quelle che sono le dinamiche che caratterizzano le nostre scelte in termini di Asset Allocation (e ovviamente resto a tua completa disposizione qualora volessi approfondire sia via mail che via telefono), mi permetto di riportarti anche qualche dato in più in merito a quanto segnalato dal tuo lettore con riferimento ai mercati azionari negli ultimi 3 anni, o meglio dal momento in cui è partito il tuo investimento con Moneyfarm (18 maggio 2015).

      Ti riporto i rendimenti dei principali indici azionari da noi utilizzati dal 18 maggio ad oggi (ovviamente al lordo di di fees che di fiscalità, caratteristiche proprie degli ETF che replicano gli indici):
      – MSCI Europe: -4,75%
      – Topix (Giappone) Non-Hedged: +13,63%
      – Topix (Giappone) Eur-Hedged: +4,07%
      – S&P500 (USA): +29,71%
      – MSCI Emerging Markets: +0,84%
      – Global Dividend: +8,29%
      Proprio quest’ultimo indice è quello “incriminato” citato sul tuo blog (il relativo ETF è quello con ISIN IE00B9CQXS71, quotato su Borsa Italiana). Dal 18 maggio, l’ETF in questione ha avuto un rendimento Total Return (considerando quindi i dividendi staccati ed il loro reinvestimento) pari al +8,04% ed un rendimento Price Return pari a -5,18%. Anche considerando il punto di minimo toccato dallo strumento in termini di prezzo negli ultimi 3 anni dobbiamo tornare all’11 febbraio 2016 in cui ha toccato il prezzo di 22,95€ (oggi 27,98€). Da allora quindi il rendimento Price Return è stato pari a +22,88%, mentre il rendimento Total Return è stato pari a +36,39%. Onestamente, non trovo riscontro a quanto riportato dal tuo lettore.

      Detto ciò, sulla piattaforma Moneyfarm trovi, come sai, il dettaglio di tutti gli ETF inseriti nel portafoglio con i relativi rendimenti specifici. Tuttavia, bisogna tenere in considerazione alcuni aspetti:
      – i rendimenti sono Price Return, quindi non tengono conto di eventuali dividendi e cedole staccati (che vanno ad abbassare di volta in volta il NAV) e che noi ti accreditiamo sulla liquidità all’interno del portafoglio con relativa applicazione del capital gain;
      – il Capital Gain è un elemento significativo in quanto in ogni ribilanciamento eventuali vendite o alleggerimenti di ETF in plusvalenza sono soggetti alla ritenuta fiscale.

      In definitiva quindi, mi sentirei di dirti che le performance del tuo portafoglio non potranno mai essere direttamente comparabili col rendimento lordo dei singoli indici azionari perché l’esposizione al comparto azionario non ha mai superato la soglia del 50% (con esposizione minima del 23% circa a metà gennaio 2016).

      E’ evidente che un portafoglio al 100% azionario avrebbe avuto dei rendimenti migliori e più in linea con quanto segnalato dal tuo lettore, ma anche più volatili. Nella gestione di portafoglio il rendimento non è l’unico aspetto che conta, seppur rilevante. Lo sono soprattutto il livello di rischio a cui si sta esponendo l’investitore e la volatilità a cui potrebbe essere soggetto il suo portafoglio.

      Proprio per questo motivo, il lavoro del gestore (in questo caso del nostro Team di Asset Allocation) non può limitarsi al semplice monitoraggio. Infatti, secondo noi, sulla base dei criteri di valutazione esposti sopra:
      – al monitoraggio deve conseguire un azione (qualora necessario), altrimenti rimane fine a sé stesso;
      – il monitoraggio deve essere forward-looking (il classico esempio è quello di alleggerire l’esposizione ad un asset class prima che questa si svaluti);
      – la base dei portafogli rimane sempre l’Asset Allocation Strategica (di lungo periodo), con aggiustamenti effettuati storicamente su base trimestrale qualora necessario (Asset Allocation Tattica);
      – i ribilanciamenti, proprio per la loro modesta invasività con il quale sono stati effettuati, ad oggi non hanno decrementato il rendimento dal 30% al 3%, come affermato dal tuo lettore. Le cause della disparità di rendimento sono da ricercare: nel periodo di rendimento considerato (8% vs 30%), nella diversificazione del portafoglio e la disparità del rischio di un singolo strumento azionario rispetto a un portafoglio multi-asset bilanciato.
      Come detto, qualora volessi approfondire ulteriori argomenti o se avessi bisogno di supporto in qualsiasi momento, resto a tua completa disposizione.

      Buona giornata,
      Vincenzo Cuscito

      1. Ciao Lorenzo. Ho letto attentamente quanto indicato dal referente di Moneyfarm. Premesso che porgo le mie scuse per aver detto che il rendimento dell’ETF da me indicato non è stato di QUASI IL 50% senza conoscere la data di ingresso ed uscita del titolo nel tuo portafoglio. Infatti il titolo registra un +36% circa dal minimo di febbraio 2016 all’ultimo massimo di luglio 2018. NELLA POST PRECEDENTE IL +50% CIRCA DA ME INDICATO è stato fatto su un’analisi oculare approssimativa del grafico …chiedo venia ! Dall’analisi dei benchmark forniti dal referente di Moneyfarm viene fuori che dal 18/5/2015 il rendimento medio (somma dei rendimenti di tutti gli indici pari al 51,79% e diviso per il numero degli indici 6 usati) è pari all’ 8,63% . Siccome mi rendo conto che questa analisi è molto “maccheronica” perchè occorrerebbe conoscere il peso di ogni ETF all’interno del tuo portafoglio, voglio essere molto più critico e dimezzo questo rendimento medio portandolo al 4%. Ora, è possibile sapere da cosa deriva questo scostamento fra lo 0,73% del tuo portafoglio ed il 4% poc’anzi calcolato? Vuol dire che i benchmark obbligazionari inseriti nel tuo portafoglio e che rappresentano il 51% stanno perdendo mediamente oltre il 3% dal 15/08/2015? Porgo fin da ora le mie scuse a te ed al referente di Moneyfarm per questa analisi MOLTO MA MOLTO semplicistica e decisamente poco professionale ma era l’unico modo per fare considerazioni brevi e comprensibili. Vorrei solo capire il perchè di questi scostamenti fra il rendimento del tuo portafoglio e i rendimenti registrati dai benchmark AZIONARI e presumo anche tu. Grazie e perdona quella che da parte mia può sembrare “presunzione” ma che è solo una semplice curiosità.

  2. Buonasera a tutti,

    Volevo portare il mio contributo poichè in queste settimane ho letto sul blog alcune considerazioni comprensibilmente “amare” circa l’andamento dei propri investimenti.

    Il problema non risiede nei Mercati: muoversi in maniera apparentemente irrazionale o oscillare senza mai salire per X mesi è una caratteristica NATURALE dei mercati finanziari.

    Nè il problema è Moneyfarm che secondo me rimane un discreto MONEY MANAGER (un gestore di portafoglio per intenderci) che eroga educazione finanziaria di massa, prevalentemente online.

    Il problema consiste nel fatto che è molto difficile riuscire a prepare, assistere e gestire l’emotività degli investitori “in massa ed online”.

    Moneyfarm ad oggi E’ UN GESTORE (che si occupa di soldi/scelte di portafoglio). Non è un UN CONSULENTE FINANZIARIO (che si occupa dell’INVESTITORE).

    Mentre Gestore e Consulente fanno ciascuno il proprio lavoro, i Mercati restituiscono i rendimenti nel tempo.

    Tempo, a maggior ragione in un periodo in cui in Europa i tassi di interesse sono bassissimi/negativi.

    All’interno dell’ Unione Monetaria infatti, i tassi di interesse sono stati resi artificialmente bassi ed addirittura negativi dalla BCE. Questo principalmente per evitare il fallimento di Paesi iperindebitati (Italia?) ed evitare la seguente disgregazione dell’Euro. “Buone notizie” per i debitori, pessime notizie per chi ha soldi da investire.

    Non trovando più interessi/CEDOLE (grave distorsione italiana dei 30 anni di sbornia del debito) milioni di cittadini/investitori si sono trovati obbligati a fare i conti con le poco chiare/molto controintuitive logiche dei mercati finanziari.

    Logiche contro-intuitive: se provi a ragionare con il buon senso del “buon padre di famiglia” continui a sbagliare. E’ come guidare un’auto con i comandi invertiti: tu giri a sinistra e l’automobile va a destra. Sterzi ancora di più a sinistra e la macchina svolta ancora di più a destra: con la “saggezza popolare” si arriva ad affermare: “ecco, la FIAT è una truffa, era molto meglio il cavallo”. Ma il problema non è

    Sono stati assegnati diversi premi Nobel all’Economia (l’ultimo proprio nel 2017) che dimostrano come gli esseri umani non siano per niente razionali quando si tratta di scelte finanziarie (spesso non riescono a rendersene conto o, inconsapevolmente, non vogliono ammettere gli errori finanziari per “orgoglio”).

    Nessuno comprerebbe azioni globali nel marzo 2009, dopo una continua, drammatica discesa durata oltre 2 anni e conclusa ad oltre -40% dal valore iniziale di pochi mesi prima. Invece proprio a marzo 2009 bisognerebbe comprare azionario globale a piene mani. Vediamo il movimento dei mercati finanziari nel quinquennio 2008-2013.

    Azioni globali curva azzurra
    Obbligazioni “di qualità” curva oro

    https://drive.google.com/open?id=1XKLdqCnBCi9s91XE9eHNqqes5dGvcqGp

    Arrivati poi nel 2013, se qualcuno volesse costruire un portafoglio guardando i 5 anni precedenti, si potrebbe prediligere la curva color oro (obbligazioni globali di alta qualità): un asset che negli ultimi 5 anni ha guadagnato molto bene e costantemente, oltre che non essere stato coinvolto in una delle più gravi crisi finanziarie della storia (2008-2009).

    Peccato che nel quinquennio successivo (2013-2018) l’asset obbligazionario dal recente passato così performante abbia sofferto, mentre l’azionario globale, dopo un vero e proprio viaggio-incubo nei 5 anni precedenti, nel quinquiennio successivo “esplode” e regala grandissime performance.

    Insomma: per 5 anni il sole sorge a est e tramonta ad ovest, nei 5 anni successivi avviene il contrario.

    https://drive.google.com/open?id=11veMTAhp1D48KOV48Y8KszHe3blVc7eY

    Il succo del discorso? per vedere risultati serve TEMPO. Se nei due grafici guardate la curva rosso IPOTESI MODERATO, potete cogliere il concetto di DIVERSIFICARE per ridurre la VOLATILITA’

    Ancora: guardate l’andamento di un famoso portafoglio bilanciato.

    https://drive.google.com/open?id=13YTLRb3f4JK0tRI_PShnVzlwkfMQouUc

    E se domani arriva un nuovo 2008 che si fa? ma se si riesce ad aspettare…..

    Una delle massime più interessanti di Warren Buffet (famoso investitore. Non trader, Investitore) è: “i mercati finanziari sono un eccellente strumento per trasferire il denaro dagli impazienti ai pazienti”

    Guardate l’andamento della società di investimenti di Warren Buffet negli ultimi 10/12 anni https://drive.google.com/open?id=1-mzUoZHFJFBrF980Vy0zNFwoR_ZO_OlW

    Anche Warren Buffet ha passato anni ed anni senza “guadagnare”, con il proprio portafoglio preda della volatilità.

    La volatilità dei mercati non si può evitare, è IMPOSSIBILE!! Se esistesse sempre e comunque un modo per guadagnare costantemente con il capitale, le persone non lavorerebbero 😀 Tutti vorrebbero avere la possibilità di vivere solo grazie al proprio capitale che continua a crescere giorno dopo giorno di valore. In ogni angolo del mondo, gli esseri umani hanno questo sogno irrealizzabile.

    Ed è proprio questo “sogno impossibile” che viene volutamente, diabolicamente solleticato da un certo tipo di operatori, al fine di attirare il denaro dei sognatori. Guardate la prima pagina di Investing (Investing non c’entra niente eh) https://drive.google.com/open?id=1b51O55USgs02Jfx2fWSsNQVQMJGl2fOs

    Rendimenti, 11%, 4%, trading. Ah, così facile? Scusate, ma allora è scemo chi lavora! 😀

    Tutti che vogliono arricchirsi “facile”. Peccato che il trading sia il miglior modo per perdere soldi 😉 Ormai lo sanno anche i bambini. https://drive.google.com/open?id=1rJtehbT2b_53PKf56l3KhYnmO7unSfOE

    Eppure qualcuno ci casca ancora. Perchè tutti intimamente vogliono guadagnare tanto con poco rischio… pur sapendo benissimo che non è possibile. Ma c’è una vocina dentro di noi che alla fine…ci vuole credere. E qualcuno lo sa, e si rivolge con dolo proprio a quella vocina…. “pssst, in realtà un modo per guadagnare sicuro, facile, senza rischio OTTIMI guadagni esiste, basta comprare i prodotti giusti e muoversi velocemente” 😀 😀 https://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2018-11-24/la-dura-vita-short-seller-che-scommettono-mare-agitato-mercati-tempo-internet–141502.shtml?uuid=AEkhRqmG&_escaped_fragment_

    Bisogna sempre ricordarsi che chi attira la tua attenzione parlando di rendimenti si squalifica da solo https://drive.google.com/open?id=1Xcj-vrXNAxTnkWgE0iMqJl8YnwWHe8ZX

    https://drive.google.com/open?id=1lbZnuqcw0XhM-MW_054hWEz9kE1uGZ4H

    Chi frequenta il blog di Lorenzo, sa che “contesto” a Moneyfarm il fatto di essere ad oggi un GESTORE (non un consulente finanziario) e di aver in passato venduto rendimenti online con varie pubblicità troppo “facili”.

    Vi faccio vedere ora l’andamento della media di tutti i portafogli bilanciati prudenti e moderati globali distribuiti in Italia, magari vi ricorda qualcosa 😉

    https://drive.google.com/open?id=1_00lpbUYOVmq9wB2wDmE33PtSTnzmeo0

    “Hai visto come sono stato bravo a far GUADAGNARE dal 2011 in avanti?” (In realtà sono stati i mercati finanziari che per diversi anni consecutivi “sono andati bene”!!!!)

    “E tu quanto vuoi GUADAGNARE? scegli il rischio (la curva moderata o prudente) ed il tempo… ed opplà, avrai il tuo GUADAGNO desiderato.” Che bello, non sembra quasi vero 😀

    …ed infatti poi… 😀 😀 😀

    Questa NON E’ consulenza finanziaria. Questa è VENDITA di rendimento da parte di un GESTORE.

    Capite che non è il gestore, nè il consulente ma è il MERCATO che restituisce rendimento nel TEMPO? 😀

    Un consulente finanziario non ti fa GUADAGNARE. Gestisce i rischi finanziari, utilizzandoli per ottenere rendimenti che vengono NATURALMENTE DISTRIBUITI DAI MERCATI FINANZIARI NEL TEMPO. Quanto tempo? Sovrapponendo gli obiettivi di vita degli esseri umani ai “naturali tempi della finanza”.

    Se pensi di poter prevedere ed anticipare l’andamento dei mercati, se pensi che ci sia modo di saltabeccare rapidamente tra migliaia di asset investibili guadagnando continuamente… bè, in bocca al lupo: le statistiche sono lì per inchiodare il trading ad un altissimo tasso di insuccesso.

    Un consulente finanziario serio NON PARLA DI RENDIMENTI/GUADAGNI, parla di rischi.

    Cerca di spiegarti come funzionano le cose “in questo mondo”, difendendo il tuo patrimonio da te stesso/le tue emozioni, dai consigli delle persone che ti stanno intorno ma che molto probabilmente (soprattutto in Italia) ne sanno meno di te ed infine difenderti dalla tua naturale/cronica mancanza di visione/pianificazione/disciplina finanziaria.

    Giusto per dirne un paio: sapete che se si investissero 100 euro al mese sui mercati finanziari globali per 30/40 anni di lavoro, nessuno avrebbe il problema della pensione?

    O che con 125 euro al mese un 50 enne può “disinnescare” il potenziale rischio finanziario di dover pagare 2.500 euro al mese di assistenza in caso di perdita di autosufficienza? (in un mondo dove si vive di più rispetto al passato e dove i figli hanno redditi inferiori ai genitori).

    Sicuramente questi sono argomenti noiosi. Sicuramente è più adrenalinico/interessante: “Oh, conosco uno che trada petrolio con ETC ed ETN. Basso rischio, guadagno OTTIMO”.

    Quanto acchiappa un discorso così? Quanto è più facile/divertente/immediato rispetto alla noia di pianificare gli obiettivi di vita, assicurarsi contro le principali fonti di rischio ed investire il patrimonio per obiettivi/orizzonti temporali, resistendo negli anni alle fluttuazioni dei mercati finanziari… e godere dei risultati non subito… ma nel tempo?

    Il problema è che le menti oggi (anche la mia eh) sono sempre più settate sul “cliccare ed avere subito”, mentre in finanza al contrario si è passati dall’avere subito il 3% anno dopo anno, ad ottenere il X% annuo solo se si ha la forza di aspettare 5/8/10 anni in base a dove si trova l’obiettivo di investimento di vita.

    Il punto è che puoi rivolgerti a chi ti racconta la storia che vuole… ma i MERCATI FINANZIARI SONO SEMPRE GLI STESSI, non cambiano in base alle favole 😀

    Se impari a conoscerli, non ti schianti. Ed anzi, alla fine puoi avere anche un guadagno, OTTIMO 😉

    1. Egr dr Zaffaroni, mi permetto di lasciare un commento al Suo post in quanto mi sento chiamato in causa essendo io il trader che ha indicato la propria operatività su Etc. Non mi sembra di aver scritto da nessuna parte che l’operatività da me descritta fosse a basso rischio anzi, mi sembra di aver proprio specificato che si tratta di operazioni che presuppongono un’ alta conoscenza del prodotto considerato il rischio presente. Ho anche specificato che gli Etf, Etc ed Etn devono essere considerati alla stregua di azioni con tutti i rischi annessi.

      1. Buonasera Salvatore,

        non volevo trattare l’argomento del trading “contro di lei”. Volevo solo ricordare che la statistica inchioda il TRADING al ruolo di affascinante distruttore seriale di ricchezza. Chi non vorrebbe diventare ricco (o più umilmente anche “arrotondare”) con due click al giorno? 😀

        Purtroppo da tanti anni, soprattutto da quando è possibile inserire ordini di compravendita con un click del mouse o un tap su smartphone, le persone scambiano la facilità di fare click con la facilità di potersi arricchire (o arrotondare) TRADANDO. La realtà dei fatti presenta purtroppo numeri disastrosi.

        Ciò che invece funziona (con basi statistiche noiose ma estremamente concrete/efficaci) sono i princìpi dell’INVESTIMENTO applicati ad una logica di pianificazione finanziaria:

        1)porzionare le risorse finanziarie
        2)Investirle diversificando I RISCHI (vero motore dei rendimenti) nei diversi orizzonti temporali
        3)rispettare gli orizzonti temporali

        In Italia il livello di educazione finanziaria è tra i più bassi del mondo sviluppato e quindi c’è molta (lecita) difficoltà a comprendere come funzionano davvero gli Investimenti, tantopiù che questi operano secondo schemi CONTROINTUITIVI.

        Tutti cercano e parlano spasmodicamente di RENDIMENTI quando questi sono il mero prodotto di RISCHI (volatilità), TEMPO (e pianificazione finanziaria) 😀

        Forse stiamo iniziando ad uscire dal medioevo finanziario: il Governo con un ritardo di almeno 60 anni sta prendendo coscienza dell’analfabetismo finanziario da terzo mondo ed inizia a parlare di OBIETTIVI DI VITA (ovvero la base della consulenza finanziaria, il cui fine NON SONO I RENDIMENTI 😀 ) http://www.quellocheconta.gov.it/it/

        Lo ripeto: IL FINE ULTIMO DELLA CONSULENZA FINANZIARIA NON SONO I RENDIMENTI 😀

        I rendimenti sono UN MEZZO.

        Consulenza finanziaria significa individuare gli obiettivi di vita di una famiglia, allocare le risorse ed assumersi i rischi necessari al fine di raggiungere gli obiettivi per tempo (evitando che imprevisti possano nel frattempo minare la stabilità finanziaria della famiglia).

        Detto tutto ciò, lei oggi non mi può uscire con una bomba antieducazione finanziaria del tipo: “la consulenza finanziaria oggi non RENDE, se cercate RENDIMENTI bisogna tradare” 😀

        Semmai il trading può andare bene, dopo che i vari rischi finanziari sono assicurati e disinnescati, la liquidità familiare garantita, i patrimonio allocato per obiettivi temporali/rischio coerenti e crescenti.

        https://drive.google.com/open?id=1JqAMiUARYQgKph5DByPYi89yVsvSCxqw

        A quel punto sì, una piccola parte del patrimonio può essere giocata nel trading. Fare trading può essere divertente e può anche dare soddisfazioni, e lei ne ha anche correttamente indicato i rischi.

        Ma non può assolutamente essere presentato come alternativa alla consulenza finanziaria 😀

        1. Buongiorno Dr Zaffaroni. Mi permetta di partire dalla fine del Suo post nella quale Lei ritiene fattibile “giocare nel trading” una minima parte del patrimonio. E’ il termine “gioco” che io non condivido. Il Trading non può e non deve essere considerato un gioco. Il Trading, secondo la mia esperienza ventennale nella quale ho avuto piccole e grandi soddisfazioni ED ANCHE GRANDI BATOSTE, MI CREDA, è un modo di approcciarsi al mercato sulla base di Analisi e Regole FERREE che devono essere rispettate per non rischiare di dilapidare il proprio patrimonio. Tenga presente che le BATOSTE più grandi le ho subite proprio quando registravo GRANDI GUADAGNI perché mi sentivo ONNIPOTENTE e questo fare da TOTALE IMBECILLE ha abbassato le mie difese strategiche e mi ha portato non solo a perdere tutti i guadagni ma ad andare sotto di quasi l 30% del capitale. Solo dopo aver capito i miei errori ed aver impostato DISCIPLINEE OLTRANZISTE sono riuscito a recuperare e ad avere guadagni costanti nel tempo. Il Trading non è un gioco e non per tutti e sicuramente non per persone che non appartengono al mondo della finanza. Vanno studiati i prodotti , le loro caratteristiche, i loro movimenti in base aI benchmark di riferimento. Il mio modo di operare, per esempio, è al 100% sugli ETF, ETC ed ETN con analisi quotidiana a CORREZIONE SETTIMANALE vuol dire che la mia operatività su un ETF può essere Long la settimana prima per poi diventare Short la settimana dopo a seconda di come si muove il mercato. Se dovessi descriverle il mio portafoglio lo classificherei in questo modo: 25% Obbligazionario (BTP, Corporate e Government Bond sia Long che Short), 30% Commodities (Petrolio, Gas, Oro, Argento, Caffe’, Zucchero, Cacao e Frumento sia Long che Short) e 45% Azionario (Euro Stoxx, S&P MIB e US 500 sia Long che Short). Ogni mattina mi sveglio alle 6, carico sul mio file excel i dati di chiusura del giorno precedente ed aggiorno i grafici settimanali che io elaboro. La mia operatività è SOLAMENTE legata alla figura del DOJI delle candele giapponese sia al rialzo che al ribasso. Tutto qua. Solo questa REGOLA TALEBANA mi sono imposto: DOJI bianca mi posiziono LONG, DOJI nera mi posiziono SHORT (ovvero acquisto ETF, ETC ed ETN Inverse-Direction). Può sembrarle assurdo e pazzesco operare in questo modo ma Le assicuro che è un’operatività che mi consente di rendere profittevole la mia gestione attiva. Detesto stare ore ed ore davanti ad un grafico, lo trovo stressante ed alienante. Alle 7.00 spengo il mio PC e vado a lavoro (sono uno specialista del credito per un istituto bancario). Il solo rispetto di questa UNICA REGOLA DI TRADING ha ridotto i miei errori del 64% rispetto alla mia precedente operatività. Per questo mi perdoni se non POSSO E NON VOGLIO ACCETTARE LA SUA CLASSIFICAZIONE DEL TRADING COME GIOCO. Io non gioco con i miei soldi e quelli della mia famiglia, io analizzo, studio e, di conseguenza, agisco. Buona giornata.

  3. Ciao Lorenzo e complimenti per il blog, il tuo esperimento che è stato fatto con una somma bassa è illuminante per far capire a tutti che non bisogna fidarci di quanto scrive Moneyfarm sui guadagni presunti e futuri.
    Che poi ci siano delle variabili va bene ma quanto fanno gola quelle previsioni a 5 anni per non dire di quelle a 10 anni.
    Mi sono letto tutti gli articoli di tutti gli anni ed i centinaia e centinaia di commenti e mi sono fatto l’idea che Moneyfarm sia un servizio non adatto all’investitore pauroso.
    Costa poco e rende pochissimo, per chi si fa impressionare da un – 3% è bene investirci una minima parte dei propri risparmi per virare su cose più sicure come i conti deposito. C’è solo da accontentarsi, sono finiti i bei tempi con alcuni conti al 4,5%.
    Saluti

  4. Buongiorno Lorenzo, mi chiamo Salvatore, ho 41 anni ed opero in ETF in maniera indipendente da alcuni mesi. Premesso che sono un appassionato di mercati da oltre 20 anni, da quando ho scoperto gli ETF e gli ETC a leva sulle Commodities mi sono specializzato in questi prodotti e non li ho più lasciati. Vorrei descrivere la mia esperienza, se me lo consenti. Senza dubbio investire in ETF, ETC ed ETN è molto più conveniente in termini di rischio rispetto ad un’entrata nel mercato su singole azioni o obbligazioni. Tuttavia occorre precisare una cosa: gli ETF, ETC ed ETN, qualsiasi sia il prodotto sottostante funzionano come le azioni a tutti gli effetti. Pertanto, se non si vuole attendere i canonici otto anni del ciclo di borsa (5 toro e 3 orso) per poter veder concretizzarsi un reale guadagno, la sola cosa che si può fare nel medio termine (1-3 anni) è il Trading. Io faccio trading su ETF Azionario, ETC Materie prime ed ETN strutturati con un orizzonte temporale di 1 – 2 mesi e solo così riesco ad avere un guadagno OTTIMO! Non ultimo l’ingresso su ETC legati al ribasso del petrolio che mi hanno dato “grandissima” soddisfazione. Pertanto, se cercate il rendimento del 4% all’anno da un servizio di consulenza finanziaria posso dirvi che, in questa fase storica, non troverete niente. Occorre fare trading con tutto il rischio che poi ne deriva. Auguri a tutti.

    1. Ciao Salvatore,

      il tuo è un discorso chiaro e condivisibile, non credo tutti si aspettino un rendimento del 4% annuo ma di incrementare il capitale poco a poco nel tempo quello si, purtroppo come hai giustamente sottolineato ci troviamo in una fase storica particolare e con i tassi estrememente bassi è difficile trovare una formula di compromesso… fare trading come fai tu è sicuramente una soluzione ma presuppone un certo grado di competenza e, soprattutto, un costante aggionamento sull‘andamento dei mercati che richiede tempo.
      Affidarsi ad un consulente finanziario rende di certo tutto molto più facile però avrei preferito essere informato in modo più accurato circa le tempistiche che un investimento può richiedere, preventivare 4/5 anni e scoprire poi di doverne aspettare il doppio per avere un ritorno non era nei miei piani, le cose uno dovrebbe saperle prima per poter decidere al meglio.
      Nella profilatura che mi hanno fatto si poneva molto l’accento sul grado di rischio che uno è disposto ad accollarsi molto meno invece sull’aspetto temporale, ero preparato ad andare in perdita e difatti è successo in un paio di occasioni in misura anche molto significativa (-8%) molto meno a dover raddoppiare la durata dell’investimento prevista.

      1. Buongiorno Richard. Il problema della consulenza finanziaria, sia indipendente che fatta da un promotore finanziario tramite una banca o SIM, è che deve pensare a masse molto alte e difficili da spostare in brevissimo tempo. Purtroppo nessun consulente o gestore riuscirà mai a garantirti un ritorno medio del 4/5% annuo riducendo anche al massimo il rischio. E’ impossibile e fuori da ogni natura di investimento. Quando qualcuno mi chiede come investire i propri soldi io faccio una sola domanda: quanti anni hai?. Se una persona ha meno di 50 anni io consiglio di investire SOLO in ETF azionari Statunitensi e di DIMENTICARLI per un periodo non inferiore a 10 anni. Se la persona ha piu’ di 50 anni e meno di 60 consiglio di acquistare 50% BTP a 10 anni e 50% ETF Azionari statunitensi fino al raggiungimento dei 65 anni. Se ha più di 65 anni consiglio di STARE LONTANO DAI MERCATI FINANZIARI ed acquistare un immobile e metterlo a reddito. Statistiche alla mano i mercati azionari STATUNITENSI in un orizzonte temporale di 10 anni hanno sempre registrato crescita, SEMPRE, e questo perché saranno SEMPRE i mercati finanziari più liquidi al mondo e i più scambiati. Ecco perché l’età di un potenziale investitore è la sola cosa che conta per me.

        1. Ciao Salvatore,

          grazie per la risposta, mi trovo d’accordo su quanto hai affermato, se leggi il mio post del 24 novembre sono più o meno le stesse conclusioni a cui sono arrivato io. Ti dico di più la discriminante dell’età dell’investitore per valutare la tipologia di investimento mi sembra un discorso molto valido.

    2. Ciao a tutti, circa 1 anno fa ho postato un commento al riguardo, affermando non solo che Moneyfarm non rende nulla, ma che in queste fasi (fasi di durata pluriennale, mica di qualche mese), i consulenti finanziari dovrebbero essere onesti e dire ai risparmiatori di NON investire. Mi hanno spiegato che sbagliavo, ma mi pare che alla fine siamo arrivati un po’ tutti alle mie stesse conclusioni. Segnalo che in questi 12 mesi ho avuto la fortuna di guadagnare discretamente con Amazon, ma adesso sembrerebbe esaurito anche quel filone.
      In queste settimane, però, i media hanno fatto a gara a spaventare la gente con bail-in, patrimoniali ecc. che andrebbero a colpire sostanzialmente la liquidità nei conti correnti. Probabilmente in quest’ottica depositare le palanche in Moneyfarm, a solo scopo protettivo, potrebbe avere un senso.
      Ciao a tutti

      1. Ciao Lorenzo,

        io ho trovato questo blog da poco e ho cominciato ad intervenire giusto per scambiare opinioni e confrontarmi. Un consulente finanziario non verrà mai a dirti di non investire in quanto è il loro mestiere e vivono di quello però mi trovo abbastanza d’accordo con te siamo di fronte ad un rialzo di durata pluriennale (che sembra se non in fase di esaurimeto almeno in graduale rallentamento) e un ciclo economico viziato da tassi bassi. Le obbligazioni non rendono niente (anzi quelle che ho in portafoglio sono tutte negative) e gli scarni risultati che ho ottenuto si reggono (reggevano) sulle azioni in portafoglio. Dico scarni perchè ad oggi (4 anni) avrei ottenuto le stesse cifre con un conto deposito (e forse qualcosa di più). Ha ragione chi ha suggerito di fare trading su 1-2 mesi sfruttando rialzi e ribassi, l’alternativa è di rimanere bloccati chissà quanto aspettando tempi migliori, sono già andato in rosso nel 2015 e nel 2016 e non vorrei ritrovarmi nuovamente negativo con l’anno a venire… se le attuali condizioni di mercato non sono favorevoli e non sto parlando di uno o due anni ma di un tempo che sta diventando indeterminato allora meglio stare fuori. Non sto dando la colpa al gestore che non può fare miracoli però stando così la situazione bisogna trarre delle conclusioni.

  5. Dopo essermi letto tutti gli articoli sul tuo investimento con Moneyfarm posso affermare senza la paura di essere smentito che è stato fallimentare.
    Anche un conto deposito avrebbe reso in prospettiva molto di più se pensi a quel meno 10% che hai raggiunto, insomma un disastro!
    Alla fine conviene veramente metterli sotto il materasso i nostro poveri soldi

    1. Ciao Carlo,
      al netto dei risultati ottenuti, al momento, non posso che condividere il tuo giudizio.
      Moneyfarm è parte di una galassia di prodotti per investire, anche un conto deposito se non ami il rischio può essene uno così come tenerli sotto il materasso.
      Ripeto che le somme le tirerò al termine dell’orizzoonte temporale di 5 anni che mi sono dato…

      1. Ciao Lorenzo :-), come detto per email problema risolto per la visualizzazione del blog e dei commenti. Ma probabilmente era un falso problema.
        Fammi capire, sei a -10% in questo momento?
        Io sono quasi a -3% oggi, ma con la decisione di Bruxelles sulla manovra e l’apertura a Wall Street in picchiata c’è da aspettarsi ben peggio e chissà i prossimi giorni.
        Ma mi pare di ricordare che tu hai investito 5.000 €, io molto di più…
        L’ho già scritto ma lo ripeto, non aspettavo di arrivare vicino alla parità per poter dismettere l’investimento disgraziato come mai, e invece ogni volta che c’è un minimo recupero arriva sempre puntuale una crisi o un crollo in Borsa che mi riporta nella m…a.
        Ho sbagliato fin dall’inizio a creare un unico portafoglio, magari creando anche dei piccoli pacchetti con livelli diversificati di rischio, ma certamente dovevano essere loro di moneyfarm a consigliarmi in questo senso. E invece nulla.
        Vedo anche che ora c’è un’offerta per il “black friday”, addirittura come un amazon qualsiasi…ecco qua:
        “Investi con Moneyfarm entro il 26 novembre 2018 e ricevi fino a un anno di investimento completamente gratuito*.
        Ecco i dettagli dell’offerta:

        1 anno gratis se investi più di 50.000 euro
        8 mesi gratis se investi tra i 20.000 euro e i 50.000 euro
        4 mesi gratis se investi meno di 20.000 euro
        Nel calcolo del capitale investito che dà diritto all’offerta verranno inclusi tutti i versamenti eseguiti fino al 31 gennaio 2019.”

        No comment ulteriori…

        1. Ciao Antoine,
          l’ultima rilevazione del primo novembre mi vedeva in negativo dello 0,78% mentre ad oggi, 21 novembre 2018, registro una performance negativa dell’1,02%.
          Il mio investimento è molto limitato, pur non essendo felice della situazione l’importo impegnato non mi costringe ad una forte preoccupazione vissuta da alcuni utenti che hanno un’esposizione molto superiore alla mia.

          1. Altro che se sono preoccupato come credo purtroppo per loro anche altri miei “colleghi”…non posso pensare certo di essere l’unico in questa situazione, ma certo quello che discrimina è la forza del capitale investito.
            Se hai 5000 di portafolglio è chiaro che se anche andassi sotto del 10%, enormità, sarebbero sempre e solo 500 € di perdita, che certo ti fa dormire la notte comunque abbastanza tranquillo. Diverso il mio caso e credo quello di molti altri, per cui come detto la situazione è tragica e non si trova e evidentemente non si troverà mai il punto di svolta e nemmeno quello per cui poter dismettere con perdite limitate.
            Tanto ormai il refrain è quello: ingresso sbagliato=recupero impossibile. A saperlo…
            Sono più di 3 anni e mezzo che sono dentro, dal 9 giugno 2015.

        2. Ciao Antonio,

          se ti può consolare io ho fatto 3 diversi portafogli con differenti gradi di rischio ma i risultati (dopo 4 anni) non sono entusiasmanti, uno è in attivo, uno attivo ma di poco e l’ultimo passivo… a livello generale sto ottenendo i risultati che avrei ottenuto con un conto deposito, per ora mi salvo perchè uno dei tre portafogli ha beneficiato (in parte) della corsa dei mercati azionari ma se anche questa viene meno la vedo nera.

      2. Ciao Lorenzo e complimenti per il blog,

        trovo sempre utile un confronto e a fronte di opinioni diverse adeguatamente supportate sono sempre pronto a rivedere le mie posizioni.
        Io e te abbiamo aperto i nostri portafogli più o meno nello stesso periodo e mi piacerebbe sapere cosa ne pensi dei ribilanciamenti, io facevo molto affidamento (forse esagerando) su questa gestione attiva dei portafogli ed è stato uno dei motivi che mi ha spinto ad investistire con Moneyfarm adesso non ti nascondo che sono deluso.

        1. Ciao Richard,
          la delusione è condivisa anche se rispetto all’azionario non mi posso lamentare…. 🙁
          Per quel che concerne i ribilanciamenti ho sempre dato fiducia a Moneyfarm, lo scopo del servizio era proprio quello di affidarsi a chi avesse le giuste competenze per modificare in corsa il portafoglio degli ETF…

    2. Non saprei, forse conviene tenerli davvero su un conto corrente aspettare un mercato orso ed entrare solo in quelle occasioni in borsa e solo con una parte del patrimonio, mi chiedo poi a cosa serva diversificare se tanto tutto ruota intorno agli USA e a wall street… mi spiego se crolla la borsa americana tutte le altre la seguono allora tanto vale investire solo a Wall Street e nel Nasdaq aspettando magari una correzione importante su questi mercati dell’ordine di un 20% (cosa che sta avvenendo) per entrare.
      Quello che posso vedere è che dopo 4 anni di Moneyfarm, i vari ribilanciamente e diversificando su molteplici assets ho ottenuto gli stessi risultati che avrei ottenuto con un conto deposito (andando anche in negativo per un certo periodo ma questo è accettabile). Quattro anni mi sembrano un periodo di tempo considerevole ed era più o meno l’orizzonte temporale che intendevo dare al mio investimento, dover riconsiderare la durata non era nella mie aspettative.
      Ad oggi non mi sento certo di consigliare ad un mio amico di investire con questa formula e, anche a fronte di sconti sulle commissioni di gestione, non sono certo motivato ad apportare nuova liquidità.
      Non ho eseguito l’ultimo ribilanciamento consigliato in quanto tutti gli obbligazionari in portafoglio sono negativi e le performances si reggono (o meglio si reggevano) solo sugli azionari… capisco la logica di ridurre il rischio ma vendere azioni adesso, pagare plusvalenze e dover ricomprare poi a prezzi magari più elevati pagando nuove commissioni non mi convince…
      Se l’investimento azionario nel lungo termine paga sempre allora preferisco restare sulle posizioni ed accettare gli eventuali rischi. Le tempistiche di questi ribilanciamenti mi lasciano sempre un pò perplesso.
      Se vado a vedere l’andamento del Dow Jones quando ho aperto il mio primo portafoglio Moneyfarm nel 2014 valeva 16.960 punti adesso (anche dopo le recenti correzioni) ne vale 24.280… investendo solo una piccola parte del mio portafoglio in un ETF che replica lo S&P 500 e lasciando tutto il resto sul conto corrente avrei ottenuto delle grosse soddisfazioni.
      Mi chiedo cosa ne pensiate di questo tipo di ragionamento e se sia o meno valido, in pratica mi sto chiedendo se non sia meglio un fai da te puntando solo sulla borsa americana, abbiamo visto che gli americani sono i primi ad uscire dalle recessioni , la FED detta legge sui mercati di tutto il mondo e la stessa Cina è la più penalizzata dalla guerra commerciale.
      Si sceglie un ETF che replica lo S&P 500 e si investe solo una parte del proprio patrimonio eventualmente entrando ancora a fronte di correzioni importanti, in una logica di lungo termine e lasciando il resto dei soldi o in conto deposito o vincolati in obbligazioni a breve termine.

  6. Salve Lorenzo,
    Innanzitutto Complimenti per il tuo blog e seguo le tue vicende su moneyfarm da diverso tempo.Ribilanciamenti e timing di acquisto degli etf mi lasciano davvero perplesso .. essere poi in negativo dopo tutti questi anni senza neppure aver avuto una cedola .. avresti guadagnato di più comprando un etf obbligazionario titoli stato euro lunga sacdenza e lasciato lì .. mahh.
    Inoltre mi chiedo che senso ha comprare etf obbligazionari a brevissima scadenza titoli gov 1-3 anni e quello a tasso variabile che hanno uno scostamento se ti va bene dello 0,% .
    Nel passato mi era parso interessante il servizio dalla pubblicità .. ora sono fiero di seguire personalmente i miei investimenti guardando grafici e basta.
    Saluti
    Marco

    1. Ciao Marco,
      devo dire che le tue perplessità sono anche le mie, pagare un servizio di consulenza a fronte di risultati mediocri non è proprio il massimo e se la risposta è quella di lasciare i soldi vincolati a lungo termine confidando in una ripresa dei corsi allora meglio un fai da te.

  7. Salve, vorrei aprire un portafoglio Moneyfarm con 5.000€ di investimento iniziale + 100€ mensili.

    1) Sono indeciso tra un P4 e un P5. Voi cosa consiglereste?

    2) Secondo voi è un buon momento per aprire un portafoglio? Meglio rimandare? O non cambia niente?

    Grazie!

    1. Ti volessi male ti direi vanno bene entrambi, mal comune mezzo gaudio…
      Ma siccome ho un pochino di sensibilità e rispetto per le persone ti dico: lassa perde e non ci pensà nemmeno…

  8. Buongiorno a tutti,

    volevo condividere con voi qualche riga (anche se alla fine ne ho scritte una decina di migliaia 😀 procedete a vostro rischio e pericolo: è un post lungo!!) per aiutarvi ad inquadrare “il problema”.

    Se riuscite a farlo (mi rendo conto che sia difficile), avete svoltato. Se non riuscite/non volete, siete destinati ad impazzire… per sempre 😀 Avete presente il dito e la luna? Se continuiamo a guardare il dito e non la luna non ce la faremo mai 🙂

    Iniziamo

    Oggi per investire è INDISPENSABILE riuscire a capire, far proprie e METTERE IN ATTO diversi concetti (prima bisogna riuscire ad abbandonare le regole del “vecchio mondo”, cosa molto difficile).

    Riuscire a far compiere questo percorso mentale ai propri clienti e far COMPIERE LE SUCCESSIVE AZIONI FINANZIARIE CORRETTE anno dopo anno, per decenni. Nonostante Trump, nonostante i dazi, nonostante le pensioni a 65 anni (come in tutto il mondo già da tanti anni) nonostante le borse, nonostante i tassi, nonostante qualsiasi cosa accada o scrivano i giornali… questo è il lavoro di un consulente finanziario.

    Moneyfarm è un GESTORE (che secondo me sa anche il fatto suo). Come ce ne sono almeno 638 sul mercato. https://drive.google.com/open?id=1ImbwGUZvUJ5aHZu8o_yaOow2Dmi9bxTn

    Gestore che ad oggi cerca di fare il consulente finanziario online. A Moneyfarm contesto il fatto che si pubblicizzi online parlando dei rendimenti ottenuti.

    E’ il primissimo, gravissimo, errore concettuale che nessun consulente finanziario deve commettere, PARLARE DI RENDIMENTI. Capisco che è marketing e ci sta, ma si parte proprio con tutti e due i piedi sbagliati. Credo sia un grave errore “cercare di andare dietro al paziente”. Soprattutto in Italia, attirare clienti parlando di rendimenti, proprio ora che “i tassi del vecchio mondo” non esistono più… si rischia di salire su una “giostra frustrante”.

    Il mondo sviluppato ha corso molto, è cresciuto a suon di DEBITO, è maturato, è invecchiato. Questo è vero in particolar modo in Europa ed ancora di più in ITALIA, uno dei Paesi Sviluppati al mondo con la peggiore gestione finanziaria pubblica (che è poi la causa indiretta di una disastrosa educazione finanziaria privata). Abbiamo un ENORME problema di DEBITO PUBBLICO, ormai lo sanno anche i muri.

    Ciò che sfugge ai più è che dall’altra parte c’è un Paese con milioni di CREDITORI PRIVATI di quasi tutte le età e generazioni che sono stati i beneficiari di 40 anni di tassi di interesse alti.

    Creditori oggi orfani/nostalgici di 30/40 anni di tassi di interesse facili ed in costante discesa dal 1980 ad oggi. I prezzi delle obbligazioni sono quindi stati in COSTANTE SALITA per 37 anni.

    I grafici salivano e basta mese dopo mese, anno dopo anno….qualsiasi obbligazione o fondo obbligazionario comprassi. Musichetta “Ti piace vincere facile?”.

    Insomma, prima mettevi i soldi e prima ti posizionavi su un grafico dritto verso l’alto, stessa cosa per gli immobili. Giustamente nessuno sapeva il perchè. Era così, punto. Tutto cresceva e si guadagnava al tasso X per il tempo T, garantito, sempre. Per 40 anni.

    Ecco, un simile scenario ha creato degli ENORMI EFFETTI DISTORSIVI della realtà finanziaria nella mente di chi in quel Paese ci viveva. Ed ora questa è la reazione di chi dopo 4 anni si trova sotto dello 0,40% https://drive.google.com/open?id=1HJpV7N0EeytP8tiCi3hIauLmenf_rgb1

    Ma se la ragione è che i mercati sono qui c’è poco da fare in questo momento https://drive.google.com/open?id=1nr6iOt7iE_XwFp08wrQ5GouUDqxnKAKg

    (anzi, qualcosa da fare ci sarebbe)

    Questi 40 anni di “debito pubblico centrico” (tutto sale senza capire il perchè) ci ha portato in una sorta di “medioevo finanziario” . Addirittura i Paesi africani ci hanno superato nella classifica OCSE di educazione finanziaria https://drive.google.com/open?id=1SYaLh1zgd0p07nrx1fPsbxJif1yYAQSn

    D’altronde quando i tassi erano alti… anche un bambino di 4 anni era in grado di “investire” soldi scegliendo il numero (il tasso%) più alto. Gli anni in cui il Paese era giovane, la pensione era retributiva, gli ospedali erano “vuoti” rispetto ad oggi. Fondi pensione? Polizze sanitarie? ma a cosa servivano?? era tutto GARANTITO.

    Oggi, in un mondo completamente diverso, serve qualcuno che ti insegni i comportamenti finanziari corretti, che pianifichi i tuoi obiettivi e ti guidi nelle azioni anno dopo anno. Per non farti morire di fame in pensione, per non far vivere (a te ed alla tua famiglia) anni difficili in futuro.

    Perchè senza la “magia” dei tassi di interesse sempre in discesa, questo mondo si rivela ALTAMENTE CONTROINTUITIVO.

    Purtroppo l’unico modo che un investitore ha per “salvarsi” è abbandonare le vecchie convinzioni del prodotto CONVENIENTE e del tasso %, del “guadagno come linea retta” per cercare di capire come funziona questo mondo.

    Se non lo fa, va incontro ad un’esperienza MOLTO frustrante.

    Se poi considerate che qui di mezzo ci sono I SOLDI ( uno dei due argomenti che fa sbarellare il cervello degli esseri umani, l’altro è la salute), è molto difficile “rimanere in sella” da soli. Serve qualcuno che ti segua.

    La verità è che i mercati restituiscono i rendimenti naturalmente NEL TEMPO, mentre i naturali comportamenti sbagliati/irrazionali (dettati da emozioni come paura, avidità, rimpianto, incertezza, rimorso) degli investitori impediscono a quest’ultimi di beneficiarne. Questa è la regola di base.

    L’anno scorso Richard Thaler ci ha vinto un premio Nobel all’Economia.

    “Entro adesso, dopo, aspetto, secondo me è meglio prima, ecco lo sapevo che dovevo aspettare, secondo me il ribilanciamento sì, secondo me no, secondo voi? ecc ecc”

    Tutto inutile.

    La discriminante è il TEMPO, non il timing. Perchè azzeccare il timing non è possibile.

    Meglio concentrare le proprie energie nella PIANIFICAZIONE delle proprie risorse finanziarie, individuando gli obiettivi di vita e lasciare che i mercati (con i dividendi delle aziende e gli interessi di aziende/governi sani) attraverso i Gestori nel tempo restituiscano i ritorni.

    Se cercate di prevedere/anticipare…sbaglierete 😀 I mercati finanziari non sono prevedibili, sono volatili per natura, e possono rimanere negativi anche per molti anni. Se vi fosse capitato di investire nel 2007 che si faceva? Se il 2020 è un 2008 che si fa? https://drive.google.com/open?id=1TS0C4KrGvpiv_dGn68I4OW9BoPpjJ5sZ

    Certo, sarebbe stato bello entrare dopo il 2009… ma anche ad entrare nel momento “sbagliato” (2007) oggi avremmo i nostri soldi remunerati ad un bel tasso %. Basta aspettare 🙂

    TEMPO, ORIZZONTI TEMPORALI.

    Ma da rispettare per davvero, non solo a parole. Per dimagrire non basta dire “da lunedì dieta”. Bisogna farlo per davvero. Non si può dire ORIZZONTE TEMPORALE, “eh ma dopo 3 anni ero solo a +2%, adesso con ottobre sono sotto dell’1%… che roba è”

    Vi lascio qualche link per digerire meglio i concetti

    https://drive.google.com/open?id=1LkniYwUeilJfEdY_0fUKpm0uH7EzPx9W

    Qui si ragiona sul motore mondiale della crescita, ovvero Wall Street. Si investe per i PROFITTI delle aziende, “non per le curve che salgono” …perchè salgono? 😀

    https://drive.google.com/open?id=1HwIF6xohmnLfm4VeaAuAdZINOtgvaDx8

    Detto ciò, domani magari gli USA tramontano dopo 100 anni ed inizia il “secolo della Cina”, o forse è già iniziato. Ma il mondo cresce sempre, è questo il concetto. https://drive.google.com/open?id=1Vo7XFW6HPktbwt5PZYEVVMunHusGyI47

    E se alla vostra nascita avessero messo 1.000 USD sull’SP500? https://us.spindices.com/indexology/djia-and-sp-500/birthday-calculator?fbclid=IwAR0Ns47jKfdeX6lYkjcgAgH-8RRY3Xyek_8SwScj7gIzRK7jjvgR8wdQy4E

    E se dalla vostra nascita avessero messo il controvalore di un caffè ed un giornale su un portafoglio bilanciato? https://giornalecaffe.it/gioco/

    E se domani perdete l’autosufficienza? (questo concetto è relativamente nuovo anche per me) https://drive.google.com/open?id=1qdgM2YWMIay_4I4_tiCRqZ3dI0ct67Ed

    Ci vi sta dietro per 10 anni? lo Stato? la pensione? i vostri figli? con quali soldi?

    E la pensione? https://drive.google.com/open?id=1mXw0yG590-FnHZYLOrz2xpLyE3Cyo0BT Il fondo pensione non è altro che accumulo di denaro su un mercato finanziario (sempre meglio globale), come l’esempio di Ken Fisher di prima. Solo che essendo un fondo pensione, lo Stato ci aggiunge uno sconto fiscale!

    A proposito di pensioni (e Schemi Ponzi).

    Nel 1969 (a seguito delle tensioni sociali) è stata introdotta la legge Brodolini, che ha trasformato il nostro sistema previdenziale in un enorme Schema Ponzi intergenerazionale. (pensate che prima del 1969 si andava in pensione con il contributivo a 63 anni!!!!)

    Nel 1969 il nostro sistema previdenziale si trasforma infatti in un Sistema a RIPARTIZIONE, basato su un patto generazionale dove i contributi che un lavoratore versa ogni mese vanno direttamente, LO STESSO MESE…sul cc del pensionato!

    E se il Paese invecchia e ha più pensionati che lavoratori…. CHI PAGA LE PENSIONI??? NESSUNO! è un enorme schema Ponzi. Che presuppone un Paese che cresce sempre (economicamente e demograficamente)… MA DOVE?!?!?!?! https://drive.google.com/open?id=1RxEwHW3TUbDIfQhVUblRve3hDaHIw87u

    A 20 anni di vita basterebbero 100 euro al mese su azionario GLOBALE per 40 anni di lavoro… e nessuno avrebbe il problema della pensione.

    Quindi capite in tutto questo che +1% -0,3% Trump, P1-P3, ribilanciamento sì/no, aspetto, entro/esco, io lo sapevo, sono prudente, sono conservativo eh ma dopo 3 anni così poco ecc ecc…. capite che è tutto tempo perso? sono tutte “DITA”, sono tutte un “di cui”…

    …mentre la Luna è da tutt’altra parte!!!!

    1. Salve Luca e complimenti per i tuoi interventi che sono sempre molto piacevoli ed istruttivi oltre che condivisibili.

      In effetti hai colto il centro del problema che ormai sembra essere la discriminante tempo. Aspetto pubblicitario a parte (che ho già criticato nel mio post precedente) vorrei ricordare che Moneyfarm chiede a tutti i nuovi investitori di rispondere ad un questionario per capire giustamente che tipo di investitore ha di fronte, successivamente era possibile creare dei portafogli indicando orizzonte temporale e livello di rischio,; quando ho creato i miei portafogli ero io scegliere l’orizzonte temporale e facendo delle simulazioni non riuscivo mai ad accedere al portafoglio meno rischioso in quanto considerato non adeguato al mio profilo di rischio. Adesso vedo che hanno corretto il tiro e indicato tre precise scadenze temporali: breve termine (1-2 anni) – Medio Termine (3-6 anni) – Lungo termine (7 o più anni) e con scadenze a breve termine e/o basso profilo di rischio si viene indirizzati subito ai portafogli meno rischiosi. Nelle mie intezioni originarie era destinare una parte dei risparmi in attività più rischiose allungando la durata temporale, un’altra parte a medio termine e parcheggiare tutto il resto nel portafoglio meno rischioso, non essendo mai riuscito ad accedere a quest’ultimo ho evitato di farlo. Lo so probabilmente contattando un gestore sarebbe stato possibile ma vedo che adesso la creazione online dei portafogli è decisamente migliorata: il cliente è più consapevole di avere di fronte 3 diversi orizzonti temporali e accede liberamente ai portafogli meno rischiosi che sono, a mio avviso, i soli indicati per chi vuole tenere basso il profilo di rischio e/o la durata.

      La mia sensazione è che alcune persone che hanno investito in Moneyfarm (specie nel momento sbagliato) non abbiano percepito appieno e/o non siano state sufficientemente informate circa gli orizzonti temporali che un investimento può richiedere e la piattaforma per la creazione dei portafogli induceva, erroneamente, a ritenere che fosse possibile stabilire una durata dell’investimento a piacere a prescindere dalla tipologia, di qui le lamentele di alcuni clienti che si sono fatti aspettative diverse.

      Per il resto sono ancora abbastanza fiducioso nella gestione Moneyfarm, diversamente non avrei continuato ad investire soldi nei loro portafogli e avrei potuto uscire quando ero ampiamente in attivo proprio nella consapevolezza che non esistono alternative facili e scontate; avrei gradito però una maggiore chiarezza circa gli orizzonti temporali.

      1. Ciao Richard, ti ringrazio per gli apprezzamenti, fa sempre molto piacere 🙂

        Hai detto bene: anche io mi ricordo del grafico interattivo di Moneyfarm dove impostavi durata e rischio e ti veniva restituito il rendimento atteso.

        Quel grafico è costruito su serie storiche DEL PASSATO: se lasciato “nelle mani” di un cliente non avvezzo a questo mondo, si possono facilmente generare illusioni/distorsioni e di conseguenza si rischia di vivere esperienze di investimento molto frustranti.

        Pensa che ogni tanto durante i primi incontri con nuovi investitori mi viene detto: “Senta ma mi viene un dubbio…. : vuole davvero che investiamo con lei? No perchè se va avanti così mi fa passare la voglia!” 😀

        Cosa vuole che le racconti? che durante il viaggio Lisbona-New York ci sarà sempre il sole, che non vedremo mai una nuvola e che il mare sarà sempre una tavola?

        Questo per dire quanto è cruciale preparare l’investitore al contesto di mercato e a quello che può succedere davvero….altrimenti alla prima onda alta scatta il panico ed il viaggio è finito ancora prima di iniziare.

        Per quanto riguarda i portafogli a basso rischio, ora come ora tali portafogli hanno (mia personale e fallibile opinione) poco senso di esistere. Possono avere una logica se utilizzati strategicamente in una struttura di portafoglio più ampia, dove ci sono altre porzioni più rischiose.

        Il problema del portafoglio a basso rischio nel 2018 è che in europa i tassi sono negativi e che le obbligazioni governative pagano molto poco a fronte di una volatilità che è comunque INEVITABILE.

        Quindi c’è il rischio che se tutto va bene, dopo qualche anno ti ritrovi i tuoi soldi. Nel frattempo però se succede qualcosa, un giro a -3% lo fai senza batter ciglio.

        Ma ovviamente questo non è un problema legato a Moneyfarm: è sempre “colpa” del contesto di mercato Europeo caratterizzato tutt’ora da tassi di interesse negativi.

        Moneyfarm è secondo me ad oggi un valido gestore di portafogli. I due rischi del servizio rimangono la concentrazione del rischio gestore e l’efficace gestione emotiva del cliente in caso di shock/nuovo “2008”.

  9. notizie dal pianeta Moneyfarm? io ho azzerato i guadagni in un battito di ciglia (una settimana di wallstreet ha avuto questo potere)

      1. La notizie sono che adesso Moneyfarm propone dei ribilanciamenti vendendo parte delle quote azionarie per comprare bond riducendo il livello di rischio. Sono fortemente tentato di non eseguire questo ribilanciamento. I rendimenti dei miei tre portafogli (dopo 4 anni) sono adesso +7,7% il P5, +1,9% il P4, -3,4% il P3

  10. Salve a tutti,

    sono anche io cliente Moneyfarm dal 2014-2015, ho creato 3 tipologie di portafoglio un P3, un P4 e un P5 per avere una diversificazione del rischio ed ho aggiunto periodicamente nuovi fondi su tutti i portafogli.
    Il P5 che ho aperto nel 2014 è ad oggi positivo di circa il 10% lordo (ma già domani vedrò questa performance ridursi ulteriormente), il P4 aperto nel 2015 vale un +3,8% lordo e il P3 aperto sempre nel 2015 è negativo di quasi un 2%, praticamente l’ho visto positivo solo raramente.
    Le performance, fino ad oggi, si reggono solo sugli azionari in quanto tutti gli obligazionari sono ormai perennemente negativi, se anche queste vengono meno, e veniamo da un lungo ciclo di rialzi delle borse, la vedo veramente grigia.
    Confidavo molto nei ribilanciamenti dei portafogli ma, almeno in un paio di occasioni, si sono rivelati davvero controproducenti: il primo è stato quando la Cina ha dato le prime avvisaglie di rallentamento; i listini di tutto il Mondo sono scesi e Moneyfarm si era detta convinta che si trattava solo un rallentamento momentaneo salvo poi far vendere quote azionarie giusto prima della ripresa dei corsi, nell’altro caso è stato consigliato un ETF in dollari e anche questo disinvestito (ampiamente in negativo) giusto un attimo prima che il dollaro cominciasse la sue corsa…
    Non so, non mi reputo di certo un esperto ma nemmeno un totale sprovveduto in materia di investimenti, certo il timing è di ingresso è essenziale ma mi sembra che alla fine uno è costretto, volente o meno, a dover ragionare sempre in termini di decenni, e se poi alla fine di 10 anni un investimento si è rivelato mediocre come si recuperano 10 anni?
    Con Moneyfarm penso di essere ormai giunto al giro di boa ma, se all’inizio mi sembrava una formula interessante adesso sono fortemente perplesso anche a fronte della pubblicità dove vengono derisi i conti deposito e prospettate perfomance annuali che molto difficilmente verranno raggiunte da chi non ha investito con loro nel lontano 2012 cogliendo il timing perfetto salvo poi mettere le mani avanti nei prospetti dicendo che le performance passate non sono garanzie di rendimenti futuri e che, data la mutata situazione finaziaria, dobbiamo aspettarci più volatilità e rendimenti ridotti…
    Non so cosa pensare dei portafogli più conservativi e meno rischiosi il P1 e P2 che dubito possano dare grosse soddisfazioni, insomma il gioco vale la candela solo accollandosi il rischio dei portafogli infarciti di azioni che vengono da una lunga performance positiva dei mercati che dura dal lontano 2012… gli emergenti hanno finito la corsa da tempo, se anche gli altri mercati li seguono nel giro di poco, davvero poco a ritmi di meno 2-3%, vanterò un saldo generale negativo dopo 4-5 anni, non è la prima volta che lo vedo negativo ma mi sembra che questa situazione stia diventanto un deja-vu

  11. Saluti a tutti e in particolare a Lorenzo, è un pò che non scrivevo e che non leggevo il blog.
    Ma purtroppo il silenzio non era dovuto a disinteresse dovuto a improvviso “benessere”, e invece devo rinnovare il mio perpetuo lamento per come va il mio investimento in moneyfarm dal giugno 2015, cioè male. Adesso sono sotto del 2%, in un investimento piuttosto consistente che chiaramente a questo punto si è rivelato sbagliato col senno di poi. Ma quando ho aperto il conto ero fiducioso per non dire certo di aver fatto la scelta giusta.
    Purtroppo sembra proprio che non ci sia via di uscita che essere in perdita, perlomeno per come stanno le cose ora col portafoglio al 3° livello di rischio, denominato “Dinamico” e con profilo di rischio assegnato “basso”.
    Ingresso sbagliato ok, crisi in successione brexit e tutto il resto idem, ma poi sembrava a un certo punto ci fosse stato un briciolo di luce, e invece niente, siamo ripiombati nel negativo e non se ne esce.
    Un problema ulteriore è che anche nei giorni in cui il mio portafoglio immancabilmente performava, questo ora non accade più.
    Mi riferisco esempio a venerdì scorso quando, dopo il ribasso generalizzato di quei giorni, le borse tutte ma in primis quella di New York hanno ottenuto un discreto rialzo. Ma il mio portafoglio invece è rimasto immutato, flat.
    Di questo ho chiesto spiegazioni a moneyfarm medesima, e dopo un giro di spiegazioni a mio avviso molto deboli, hanno detto che mi facevano sapere se nel mio caso ci sia stato eventualmente un problema di aggiornamento sulla piattaforma web.
    Chiedo agli amici esperti: ma come si fa a controllare che quanto risulta sulla pagina sia effettivamente il controvalore corretto e aggiornato? Bisognerebbe star lì a controllare etf x etf, sempre che uno ne sia capace? Qualcuno me lo sa dire?
    Grazie
    Antonio

    1. Posso confermarti purtroppo che il controvalore riportato sulle pagine è corretto. Più che l’andamento delle borse è utile controllare l’andamento dei singoli ETF in possesso. Oggi ad esempio, nonostante tutte le borse fossero caute o addirittura negative, gli ETF relativi all’azionariato (paesi sviluppati ed emergenti) ha valore in crescita (circa +1,4%).

    2. Ciao Antonio,

      puoi registrarti direttamente su http://www.morningstar.it e creare il tuo portafoglio utilizzando ISIN e relativi pesi %

      Per l’altra “questione” magari queste foto possono aiutarti.

      Ho preso un fondo bilanciato 50/50 e la media di categoria per vedere l’andamento a 16 anni. Questo per farti vedere come i mercati finanziari si muovano “tutti insieme”.
      https://drive.google.com/open?id=1bzOaZczWHCoVY6A_kyp-oFoWaoIcL750

      L’ho poi analizzato a 11 anni, dal luglio 2007. Ovvero dal giorno PEGGIORE (con il senno del poi) nel quale entrare sui mercati.

      https://drive.google.com/open?id=1TS0C4KrGvpiv_dGn68I4OW9BoPpjJ5sZ

      Visto oggi, a chiunque sarebbe piaciuto entrare nel marzo 2009 e triplicare i suoi soldi. (Peccato che nel 2009 quando ne parlavo con i clienti…. mi ricordo che nessuno voleva investire, perchè l’SP500 si era dimezzato e tutti avevano PAURA 😉 )

      Eppure anche ad entrare nel momento peggiore degli ultimi 16 anni…. passati 10 anni avremmo viaggiato a quasi il 4% annuo, A PATTO di non vendere sulle pressioni del -30% del 2009 e di non vendere sul “sollievo” del pareggio del 2012.

      Poi, se quei soldi ti servono oggi…è un guaio, sono d’accordo con te. Grave errore in fase di pianificazione finanziaria.

      Ma se non ti servono, NON CI PENSARE.

      A proposito di non pensare ai propri investimenti: sai quali sono gli strumenti che esprimono il miglior rendimento?

      I fondi pensione. E sai perchè?

      Perchè sono soldi CHE NON PUOI TOCCARE fino a quando non vai in pensione 😀 😉

  12. Aggiungiamo anche che un grande ostacolo è l’asimmetria informativa che ancora c’è fra chi sta dalla parte del povero risparmiatore e chi sta dalla parte di chi da i consigli.
    Vengo al punto: il consulente remunerato dalla mandante fa fatica a mantenere l’imparzialità che sarebbe fondamentale in questo settore, leggasi conflitto d’interessi. Con MF almeno si paga un servizio che in teoria non ha questa grave zavorra. Ma non è sufficiente a mio parere, se invece hai un consulente che paghi direttamente, allora questo è in grado di consigliarti in maniera libera e senza pressioni. Consigliarti un conto deposito oppure un ETF azionario con commissioni bassissime sarà la stessa cosa per lui, fermo restando l’analisi dei bisogni fatta a priori.
    Trovare il professionista giusto è difficile, di certo una persona pagata a parcella offre l’indipendenza, che non è cosa da poco ma ciò non toglie che le persone capaci ed incapaci esistono da tutte le parti. In più fai presto a valutarlo ed eventualmente “a cambiarlo” perché si signori, se i risultati non arrivano, come da tutte le parti bisogna avere il coraggio e la forza di cambiare…

  13. Ciao Andrea,

    provo a risponderti “a ruota libera”

    le percezioni che hai di Moneyfarm sono in larga parte (comprensibilmente) errate.

    Ma il problema non è scegliere Moneyfarm o un fondo comune o una banca o un consulente finanziario.

    Il problema è aver ben presente come funziona QUALSIASI investimento sui mercati finanziari. Il problema è capire a priori che investire non è una scelta, ma una NECESSITA’.

    E’ come dire: non ho ancora capito se comprare una Ford Fiesta o meno: ho letto che fare un incidente in auto può costare la vita, non mi fido.

    Il punto è: stante che disporre di un auto è imprescindibile nella vita di oggi, cominciamo ad imparare a guidarla ed a capire quali sono gli errori da evitare alla guida. Poi in un secondo momento capiremo se per noi sarà meglio una citycar (fiesta, punto o smart) o un bilanciato moderato (Morgan Stanley, Invesco o Schroder) 😀 Ma prima devo capire cos’è un’auto, come funziona e come si guida.

    QUALSIASI investimento può rivelarsi molto sensibile ai movimenti negativi e meno a quelli positivi, a seconda del periodo storico ed a seconda di quello che succederà in futuro (impossibile conoscere il futuro).

    Questo discorso vale per investimenti fatti in case, aziende, ristoranti, prestiti…vale per qualsiasi investimento. Solo che gli investimenti in finanza sono quotati SU UN MERCATO e vedi il loro prezzo certo ogni secondo. Tutti gli altri investimenti non sono quotati, quindi il valore di tali investimenti si ricava

    1)dalla testa di ciascuno di noi: secondo me la mia casa vale tanto
    2)dalla perizia di un tecnico: quel perito è impazzito, la mia casa secondo me vale molto di più.
    Quando poi alla fine ti confronti con il MERCATO, capisci che la tua casa vale davvero il 30% in meno di quello che pensavi tu 😀

    L’andamento del valore di un investimento dipende dal modo in cui si muoveranno i mercati nel breve/medio periodo e da una serie di altri fattori che non sono certi/prevedibili. Investire significa effettuare ogni giorno delle scelte in condizioni di costante incertezza.

    Vediamo sommariamente i principi che regolano il funzionamento delle automobili 😉

    Non si investe “perchè le curve dei mercati fanno su e giù, speriamo che salgano” ma si investe per incassare ogni anno dividendi ed interessi. Con una particolarità temporale che inganna il 90% degli investitori (poichè non esperti):

    -I dividendi e gli interessi hanno un ciclo di maturazione di un ANNO.

    -Le oscillazioni dei prezzi di azioni ed obbligazioni delle aziende avvengono invece ogni SECONDO.

    Ogni SECONDO le curve dei prezzi “fanno su e giù” ma all’occhio umano sfugge il fatto che negli ANNI/LUSTRI/DECENNI salgano per effetto dell’accumulo e reinvestimento degli utili/interessi.

    Per questo viene ripetuto fino alla nausea quanto sia fondamentale rispettare i propri orizzonti temporali. Perchè dopo 1 giorno dall’inizio del proprio investimento l’uomo si focalizza sui movimenti giornalieri della curva e trova molto molto difficile “rilassarsi” e fare quello che bisognerebbe fare: guardare il proprio investimento ogni 5 anni 😀

    Oppure guardarlo anche ogni settimana, a patto di essersi informati e possibilmente essersi fatti spiegare le cose da un consulente finanziario (in persona o online).

    Il lavoro di un consulente finanziario non è quello di gestire i soldi (per fare quello ci sono i gestori di portafoglio). Un consulente finanziario è una sorta di psicologo/coach finanziario che spiega come funziona questo mondo controintuitivo ai propri clienti/investitori, evitando che questi cadano in trappole mentali e si facciano male.

    Ogni settimana pubblico una newsletter per educare finanziariamente i miei clienti o semplici lettori/appassionati di finanza personale. Se Lorenzo me lo consente, questo è il link di questa settimana https://shoutout.wix.com/so/f6MPBE7lo#/main

    Ricordati: il più grande ostacolo che si frappone fra te ed i rendimenti dei mercati finanziari…. sei tu! Ma se sei sul blog di Lorenzo, significa che sei sulla strada giusta: ti stai interessando per “capire come funziona”, bravo! 🙂

  14. Salve a tutti, per prima cosa ringrazio Lorenzo per aver condiviso in modo così preciso e puntuale la sua esperienza.
    Da qualche tempo sto considerando di provare MoneyFarm ma, a causa anche delle molto ambivalenti recensioni e opinioni raccolte, sono sempre molto combattuto.
    La perplessità principale, come rilevato già da altri nei commenti, riguarda l’incapacità di MoneyFarm di approfittare dei momenti positivi delle borse mentre si rivela molto sensibile a quelli negativi… non ho capito ancora quale può essere la spiegazione di un simile fenomeno.

      1. Scusa la domanda banale la percentuale è riferita all’anno 2018. Ma il totale % da apertura quando hai iniziato nel 2017 se non sbaglio quanto è?
        Grazie

          1. Sinceramente 4 anni di investimento a rischio per avere 0.5% anno nel momento in cui la borsa americana viene da 10 anni di crescita quasi ininterrotta liquidando tutto mi pare molto vicino ad un fallimento totale.

            Insomma rendono di più i buoni postali….

  15. Ciao Lorenzo, sono entrato questo mese con un portafoglio p5 in moneyfarm, vista la giovane età, 23 anni e poca esperienza finanziaria volevo sapere da te come posso calcolarmi il netto a fronte del lordo esposto da moneyfarm e soprattutto volevo capire quanto è diversod al lordo.. Non capisco inoltre un ultima cosa, se calcoliamo una certa percentuale anche lorda ed essendo un guadagno a lungo termine come posso collegare quanto sto versando al guadagno che poi riavrò anche con un netto scarno del 1%? Come funziona l’interesse composto su tale investimento? Mi sto rifacendo ai tuoi dati dal 2016 ad oggi

    1. Ciao Lorenzo,
      non voglio abusare della tua fiducia ma non essendo un consulente Moneyfarm (come qualcuno afferma su altri blog/forum) ti consiglio di porre le stesse domande alla loro assistenza commerciale.
      Ritengo che sapranno darti delle risposte complete e chiarire tutti i tuoi interrogativi.

  16. Ciao Antonio,

    prendo spunto dalla tua (comprensibile) osservazione per portare, a beneficio di chi legge, il tuo ragionamento sull’SP500 nel quadro della consulenza finanziaria.

    Adesso che ho riletto tutto, devo avvisarvi che si tratta della solita “lezione” non richiesta 😀 ma credo che nei concetti che seguono si trova la chiave per comprendere veramente i concetti di INVESTIMENTO, SCOMMESSA, DIVERSIFICAZIONE, ORIZZONTE TEMPORALE.

    Visto che sono così difficili da concepire/rispettare, fissiamo bene quali sono gli orizzonti temporali nel campo degli investimenti:

    Brevissimo termine: massimo 1 anno
    Breve termine: da 1 a 3 anni
    Medio termine: da 3 a 6/7 anni
    Lungo termine: da 6/7 a 10/12 anni
    Lunghissimo termine: oltre i 12 anni

    Parliamo ora dell’SP500. All’interno di un portafoglio di investimento, l’SP500 è un ingrediente che per essere digerito (tradotto: per non intossicarti/farti perdere soldi e nutrirti/farti guadagnare soldi) PUO’ STATISTICAMENTE necessitare anche di 7/10 anni (appunto lungo termine).

    Se decidi di usare l’SP500 su orizzonti temporali più brevi, in realtà stai facendo una SCOMMESSA 😀 (magari questa scommessa la puoi fare sul 5/10% del tuo patrimonio. Ma il restante 90/95%?)

    Se avessimo iniziato ad investire nel 2007, arrivati nel 2013 diremmo che l’SP500 è una truffa, mentre con il senno del poi avremmo dovuto investire solo in obbligazioni ad alto rating.

    Se iniziassimo ad investire nel 2013 o nel 2015, arrivati nel 2018 diremmo che le obbligazioni ad alto rating fanno solo perdere tempo, che un conto deposito allo 0,25% era meglio e che le azioni americane sono l’unica soluzione per fare soldi 😀 con il senno del poi. E domani invece cosa succederà? come si muoveranno i 10/15 macro-ingrediente della finanza mondiale?

    Come si fa a sapere quando è il momento di puntare sulle obbligazioni o sull’SP500? Non si può sapere 😀 E non bisogna PUNTARE. Bisogna investire:

    1)DIVERSIFICANDO e 2)Rispettando gli ORIZZONTI TEMPORALI. Perchè nel corretto orizzonte temporale, statisticamente tutte le asset class tendono a tornare al loro prezzo medio. Il problema è che seguire questi 2 punti è sostanzialmente noioso oltre che rivelarsi poco soddisfacente nel breve termine, a causa del timing di ingresso che è IMPOSSIBILE da “indovinare”.

    Investire non è cercare di indovinare quale asset class andrà meglio nell’orizzonte temporale umanamente più facilmente concepibile (breve termine, ovvero 3 anni). Prima di investire bisogna mentalmente uscire dalla gabbia del “presentismo” http://www.repubblica.it/economia/2018/07/10/news/risparmi_investimenti_italiani_giovani-201279676/

    Posto ora una serie di grafici commentati che cerca di rappresentare graficamente questo discorso.

    1) Grafico dell’SP500 dal 1996 a luglio 2018. https://drive.google.com/open?id=1awCLU4QuZXMOTDVY2maYgru-Iy2vGt2C

    2)Grafico che compara dal gennaio 2007 a luglio 2018 (più indietro non sono riuscito ad andare):
    -il “nostro” SP500 che abbiamo appena visto
    -la media dei fondi che investono in obbligazioni di alta qualità
    -l’andamento di un portafoglio diversificato

    https://drive.google.com/open?id=1auTfgG46kz0yOKNhdhyEyV5qw9g624he

    3)Grafico che compara le stesse 3 curve ma dal gennaio 2007 a gennaio 2013
    Qui avremmo dovuto avere ZERO SP500 e SOLO obbligazioni di alta qualità
    https://drive.google.com/open?id=1wBgRygX7Ma_tDbKTfqEsxsjxuN3eP-Of

    4)Grafico che compara le stesse 3 curve dal gennaio 2013 ad oggi
    Qui avremmo dovuto fare il contrario: SOLO SP500 e ZERO obbligazioni di alta qualità
    https://drive.google.com/open?id=1rMFCkgbVAJmYzh_LoXVii1G2l5uE_1yY

    1)Diversificare 2) rispettare gli orizzonti temporali 3) Riuscire a farlo per davvero 😀

    La differenza fra il punto 2 ed il 3 è rappresentata dai comportamenti dell’investitore, ed è ciò che fa la differenza tra guadagnare molto e perdere tanto. Ci hanno appena vinto un Nobel all’Economia riuscendolo a dimostrare.

    https://drive.google.com/open?id=1TB4FqVlxncdCl6MrS2p3eD5hcuu_woXG

    Perchè il vero nemico è la nostra mente, che elabora al presente ogni informazione che riceve. La pianificazione più lunga che riusciamo a concepire sono dove andremo in vacanza ad agosto, mentre quella media arriva a cosa mangeremo per cena stasera 😀

    Questo mondo è controintuitivo, e quindi noi italiani (campioni dell’arte di arrangiarsi/dell’intuito/della cultura tramandata) siamo dei veri assi nello sbagliare tutto quando si tratta di pianificare/fare scelte di investimento 😀 https://drive.google.com/open?id=1u-VhtELzHRXkafyLMs5AXQDdMAC3mGCF (siamo bravi RISPARMIATORI ma poi non abbiamo le conoscenze per investire il risparmio).

    Chiudo riprendendo l’inizio: si mette in pausa il presentismo, si pianifica la propria vita (non siamo immortali), si investe il denaro in base a dove si colloca il nostro obiettivo, si rispettano le scadenze.

    Brevissimo termine: massimo 1 anno
    Breve termine: da 1 a 3 anni
    Medio termine: da 3 a 6/7 anni
    Lungo termine: da 6/7 a 10/12 anni
    Lunghissimo termine: oltre i 12 anni

    1. Che super intervento. Davvero interessante, nonostante la mia bassa competenza finanziaria mentre lo leggevo rispecchiava il mio modo di pensare. Davvero complimenti e grazie per l’intervento e i grafici che confermano le mie idee.

  17. Dicevo tempo addietro…. per quanto avete ricavato era meglio un conto deposito!!…e per i più azzardo un etf su S&p … all’epoca … in due anni con mercati in salute + 1.36 e se ora comincia a lateraluzzare che succedera’??? E il camio di strumrnoi è geatia???….Oi Oi Oi …. state attenti

  18. Non ricordo se ho già scritto e se fosse spero di non ripetermi …. io investo in fondi da oltre 20 anni … la prima valutazione che faccio è quella di investire solo denaro che non mi serve … non compro ormai da alcuni anni fondi monetari, obbligazionari eccc… per me non ha senso investire per avere un 2% anno .. li tengo liberi sul conto … fatto 100 il mio portafoglio se devo investire oggi in bond un 60% preferisco tenerlo liquido sul cc .. meglio investire meno ma in asset che possono dare performance annuali almeno superiori al 5/6% correndo il relativo rischio … se ho paura del timing , stabilita la cifra da investire, la verso in 4 o 5 volte nell’arco di 12/24 mesi … ci sono fondi di cui non faccio nomi ma che ho nel mio portafoglio che hanno permormance positive dal 2012 ;

    esempio vero di un flessibile che ho dal 2014:

    2011 -8,54%

    2012 +38,62%

    2013 +10,84%

    2014 +29,99%

    2015 +30,95%

    2016 +11,46%

    2017 +14,20%

    2018 +8,33% al 31/5/2018

    il gestore del fondo difatto agisce come un qualsiasi Advisor , fa arbitraggi, sfrutta inefficienze, analizza dati economici macro ecc… certo con una volatilità prob. superiore alla media ma anche se un anno o due dovesse fare meno la sua storia (e anche la mia) dimostra che è in grado di portare a casa risultati che del resto è quello che a me interessa altrimenti non investo. credo che quello che dispiace maggiormente è quando i mercati fanno risultati e il nostro gestore no perché quando i mercati scendono … scendono quasi tutti … ma almeno quando salgono non voglio rimanere al palo. …. come disse un mio formatore quando facevo il promotore finanziario …. fare previsioni è difficile soprattutto riguardo al futuro…

    un abbraccio a tutti

    1. Ciao Aldemaro,

      condivido il tuo ragionamento, soprattutto nel passaggio

      “quando i mercati scendono … scendono quasi tutti … ma almeno quando salgono non voglio rimanere al palo”.

      Stante l’attuale livello dei tassi in Europa (basso o negativo dal marzo 2015), i prezzi obbligazionari di conseguenza a livelli assurdi ed un programma di Quantitative Easing agli sgoccioli non sembrano esserci molte alternative fra le quali scegliere.

      Chiaro che se poi arriva un 2008, i prezzi dei risky asset si schiantano e magari i Bund che anche a 10 anni avevano rendimenti negativi, resistono ed anzi addirittura si apprezzano ulteriormente… ma torniamo sempre lì: per quanti tutti le bramino, NESSUNO ha in mano le certe previsioni del futuro.

      Come al solito la diversificazione è l’unica risposta corretta ad una domanda di “divinazione finanziaria”: diversificazione di titoli, diversificazione di valute, ed in questo caso diversificazione di asset class. Senza dimenticare la diversificazione di gestore. (ma in generale non troppa diversificazione 🙂 altrimenti si rischia di disperdere i rendimenti).

      Avrai visto anche tu flessibili che per anni hanno realizzato performance incredibili e che poi hanno improvvisamente perso la bussola

      https://drive.google.com/open?id=1BUhtAQWLCWF-Bzg7DgCI9ZLmBL_uD1L4

      Questo fino al 2015 era considerato a ragion veduta una pietra miliare dei fondi flessibili: 25 anni di performance, oltre ad essere stato tra i pochissimi ad evitare il 2008… insomma, risultati al limite della preveggenza (chiudere l’anno solare 2008 a -0,01% è stato un risultato davvero clamoroso).

      Ricordo che nella primavera 2015 ho proposto la mia consulenza ad un gruppo familiare molto ampio: mamma, papà, nonni, zie, cugini tutti innamorati delle sue strabilianti performance (come dar loro torto, dati alla mano). Avevo però riscontrato che l’intera famiglia era palesemente molto, TROPPO concentrata su questa strategia e necessitasse quindi di diversificare il rischio gestore: “no grazie: secondo noi il Fondo Flessibile XXXX non è mai troppo. La ringraziamo comunque per il suo tempo”.

      Credo che la mia maledizione stia ancora rieccheggiando nella stanze della villa di famiglia 😀

      Io ho imparato che, per quanto a volte sembrino “magiche”, le singole strategie flessibili non possono pesare oltre un tot% nei portafogli, proprio per evitare di avere un portafoglio eccessivamente legato alle scelte (errori) di un singolo gestore. Per quanto sia sempre andato bene!

      ( Da leggere velocemente: Aut. min. rich. i rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. Prima di somministrare consultare attentamente le avvertenze 😀 )

      1. concordo totalmente …. infatti fatto 100 il mio portafoglio oggi ho 50% liquidi sul cc, 30% in due flessibili (uno obbligazionario che ho citato nel post precedente e uno che opera anche sulle valute) … e il restante 20% in PAC azionari che disinvesto solo quando la performance è a due cifre … (disinvesto ma non li interrompo) ….. certo come dici tu Lorenzo potrà accadere che il fondo flessibile possa far male (tra l’altro i flessibili sono una categoria di cui sono stato sempre contrario fino a quando ho scoperto che gestori bravi, pochi, possono spesso azzeccare più timing corretti rispetto a quanti ne possono sbagliare) o fare peggio di altri ed è per questo che non investirei mai il 100% del portafoglio in un solo fondo (sarebbe solo una scommessa)… l’unico vero rischio è che il gestore che è veramente bravo possa cambiare casa di gestione e per quanto vengano seguiti gli stessi modelli di investimento spesso le performance poi cambiano. ….

  19. Ciao a tutti,

    questa settimana nella mia newsletter ho scritto un articolo che aiuta a capire le logiche di un investimento finanziario studiando il comportamento di un “classico” portafoglio all’interno di 4 diversi orizzonti temporali del passato.

    Ho pensato potesse essere utile per chi ha investito o sta pensando di iniziare un percorso di investimenti.

    https://shoutout.wix.com/so/fMGoFdQz#/main

  20. Sono cliente di Moneyfarm da 2 anni e devo dire che mentre la borsa mi ha dato delle “scoppole” niente male l’investimento in ETF con MF è rimasto indenne dalla crisi che abbiamo appena vissuto e che, temo, vivremo per un po’ di tempo.

  21. Ciao Nicola,

    la tua premessa è fondamentale e corretta: “ogni situazione va valutata singolarmente/le esigenze variano da persona a persona”.

    Come hai scritto correttamente, il PAC è uno strumento valido per mediare i prezzi nel tempo sfruttando la naturale volatilità dei mercati finanziari (ed è per questo che è tanto più efficace quanto lo strumento sottostante è più volatile).

    L’utilizzo che proponi (quindi modalità PAC in sostituzione dell’investimento “classico”) non è però efficiente dal punto di vista finanziario. Se adotti una valida strategia di investimento per investire tutto il capitale e tiri una riga al termine dell’orizzonte temporale definito per quell’obiettivo, non c’è paragone in termini di rendimenti tra le due soluzioni.

    Piuttosto, il PAC è uno strumento previsto dalla Pianificazione Finanziaria che chiunque deve utilizzare nella sua vita per accantonare automaticamente grandi o piccole cifre (ovviamente a seconda delle disponibilità) ed investirle, a prescindere dal fatto che si disponga o meno di capitali da investire.

    Tradotto: chiunque dovrebbe risparmiare quello che può ed investirlo automaticamente in un PAC. Chiaro, se aspetto “me stesso” e mi dico: “dai quando riesco metto via qualcosa” è molto probabile che alla fine dei 5 anni avrò messo via poco niente 😀

    Diversamente dal “trentennio magico” 1978-2008, oggi l’utilizzo di un PAC è fondamentale per delle fasi fondamentali nella vita di un individuo:

    -andare in pensione senza problemi
    -consentire ad un figlio di disporre di un capitale con cui studiare/iniziare un’attività
    -curarmi senza problemi/rinunce quando sarà il momento

    Avanzo tante piccole somme di denaro che messe tutte insieme (risparmio) che rivalutate (investimento) fanno un bel gruzzolo a data X.

    Una volta “mettere da parte” era una scelta virtuosa, oggi è una necessità. Se poi mentre risparmio, investo… Ecco allora che raggiungerò i miei obiettivi con meno sforzo finanziario 🙂

    1. Caro Luca ti ringrazio perché hai risposto in modo completo e competente alla mia domanda. Quello che volevo capire era proprio la validità “concettuale” dell’iniziare un PAC (ad esempio attraverso Moneyfarm). Questo intendevo con : “non massimizzare i rendimenti ma minimizzare i rischi”.
      Per eventuali investimenti in un’ unica soluzione, qualorà ne avrò la possibilità dovrò necessariamente affidarmi a qualcuno che analizzi in modo completo la mia situazione finanziaria, la mia propensione al rischio ecc. Nel frattempo valuto seriamente l’avvio di un PAC con Moneyfarm.. e continuo a seguire il blog.

      1. Ciao Nicola, la tua idea è molto valida: è sempre il momento buono per iniziare un PAC, stante che il suo andamento ha una logica quasi più matematica che finanziaria.

        Diversamente dall’investimento in una soluzione, la buona riuscita di un PAC non dipende tanto dalla gestione del timing di ingresso, piuttosto di scelta del sottostante. Quindi generalmente il PAC ha senso se fatto su strumenti molto volatili (come ad esempio le azioni). Più il fondo sottostante “oscilla” e più acquisti farò “a sconto”. Sull’orizzonte temporale dei 5 anni è statisticamente probabile trovare dei buoni ritorni 🙂

        Se inizi un PAC su strumenti poco volatili rischi di comprare quote di uno strumento che ha quasi sempre lo stesso prezzo, trasformando il PAC da strumento che coniuga risparmio ed investimento… in strumento di solo risparmio 🙁

  22. Ciao a tutti, premettendo che ogni situazione va valutata singolarmente e le esigenze variano da persona a persona, un modo di utilizzare Moneyfarm per alleviare i rischi del timing può essere quello di investire inizialmente una cifra relativamente modesta e proseguire con un PAC con profilo di rischio elevato (o moderatamente elevato)?
    Si può considerare questa una strategia che non massimizza i guadagni ma minimizza i rischi e dando la possibilità di ottenere qualcosa di più dei classici conti deposito?
    Complimenti comunque per le considerazioni ed esperienze riportate, molto utili.

  23. Ciao Sibo, ti ringrazio per i complimenti 🙂

    Cercherò di risponderti in parte direttamente ed in parte indirettamente “stimolando ragionamenti”… e cercando di non dilungarmi troppo 😀 😀 😀 😀

    Sono d’accordo con te: Mifid2 da sola non aiuta il risparmiatore.

    L’unico, vero modo per aiutare il risparmiatore è fornirgli una cultura finanziaria di base. Ma questo si può fare solo introducendola nelle scuole, preparando le future generazioni di cittadini (gli adulti non hanno generalmente tempo/voglia).

    Purtroppo tutt’ora nelle scuole non è previsto un simile programma, nè gli insegnanti stessi sono preparati in ambito di educazione finanziaria, quindi nel 2030/40 c’è il concreto rischio di essere punto e a capo a riguardo. Superati come succede oggi da Cameroon, Botswana e Bhutan 🙁 Si dice che 30 anni di “il mattone è un affare”, del btp al 5% e della caccia alla cedola/capitale garantito ecc abbiano creato diverse generazioni di analfabeti finanziari.

    Tornando alla Mifid2: se ci pensi non esiste una Mifid2 sulle auto, sugli smartphone o sugli smart tv: prima di comprare, uno si informa, si documenta… ci riflette…. e poi spende 22.000 euro per una C3 senza optional, giusto? 😀 Oppure, siccome ha sentito dire in giro che il prezzo è importante, vende la sua BMW serie 3 per prendere una Tipo 🙂

    Sappiamo che in realtà non succede così, perchè su questi temi mediamente ci si informa molto e si impara a valutare il rapporto qualità/prezzo di svariati beni e servizi.

    Per quanto riguarda l’approcio agli investimenti, il discorso dovrebbe essere molto più ampio/olistico. Mi spiego: ho incontrato potenziali clienti che si sono autopreparati complesse tabelle excel con tutti gli incroci di portafoglio di vari siti e centomila supercazzole… per poi avere il tfr fermo in azienda da anni 😀 😀

    O proprietari di case in provincia messe in affitto (comprate con un mutuo!!) arrabbiati perchè i 50.000 euro investiti con strumenti finanziari erano a +0,XX% dopo un anno e mezzo.

    O persone che dispongono di 500.000 euro che si arrovellano (sempre con tabelle ecc) per investire 100.000 euro e mantenere liquidi i 400.000… “perchè non si sa mai” 😀

    O altri che pensano di aiutare i propri figli “lasciandogli la casa”.

    Tutto questo va ben oltre lo 0,50% o il -1%… Succede che non essendo del mestiere ci si concentra su dettagli perdendo spesso di vista il quadro generale, che è poi quello che farà la differenza! Ci si concentra sul costo della colla per le piastrelle leggendo le 100 combinazioni possibili… ma ci sfugge che la casa che abbiamo commissionato sorgerà su un terreno in una “brutta zona” e che sarà sempre in ombra.

    Per quanto riguarda JustEtf/Easytrading/Moneyfarm e quindi il tema “scelte dei GESTORI DI PORTAFOGLIO”: questi sono alcuni dei più famosi ed utilizzati GESTORI di portafogli del mondo (la categoria Flessibili globali conta 600 soluzioni) e che presentano dati storici chiari e profondi. https://drive.google.com/open?id=1yMQ79W4PVk2aW8vKlc4Ufo7ujk4Rhhwt

    Strategie di portafoglio in essere da più di 10 anni… Certo: un conto è entrare a maggio 2008, un conto è dicembre 2011, un conto è marzo 2015 ed un altro è febbraio 2016. E quindi serve una strategia ed un metodo di investimento (personalizzata) per affrontare gli alti e bassi, non per prevederli.

    Ti confesso che non conosco bene Easytrading e Justetf (sarebbero virtualmente il 601 e 602esimo gestore flessibile sul mercato) e non posso quindi esprimere un giudizio. Sempre il grafico di prima mostra che dal 2009-2011 in avanti i mercati finanziari sono andati molto bene… era “impossibile” sbagliare 🙂 Ciò che invece conta moltissimo è come ti comporterai tu domani nel caso in cui arrivasse un altro “2008”e leggessi -50% o se quel flessibile o quel sito sbagliano delle scelte di portafoglio. Abbiamo visto che dopo il -50% del 2008 si è arrivati a raddoppiare 10 anni dopo…Quindi che facciamo oggi? investiamo? aspettiamo? pac? o investiamo tutto? Pensa ad Antoine quanto è spiazzato/incazzato 😀 (ciao Antoine 🙂 )

    “aspetto ad investire, siamo troppo alti” lo sento dal 2012-2013 😀 😀 chi ha investito con PAC o ha tergiversato sai quanto ha perso di mancata performance nel frattempo? 5 anni della tua vita non te li restituisce nessuno 😉

    …e qui si ritorna all’inizio, ovvero il piano finanziario della famiglia, i propri obiettiv da raggiungere nell’orizzonte temporale X, le proprie disponibilità reddituali, il costo della liquidità, il crearsi un fondo pensione sfruttando mercati e benefici fiscali … ecc ecc 🙂 🙂

  24. Ciao a tutti e complimenti a Luca, un poco lunga ….. ma la lettura dei tuoi post è molto interessante e apparentemente anche disinteressata.
    Faccio mio il tuo pensiero in merito ai “venditori” che “frequentemente” si trovano nelle banche ma….. pure loro tengono famiglia.
    Non penso che la MIFID-II sia strumento risolutivo per aiutare veramente l’investitore.
    Un pesante documento che nasce da una direttiva europea di tante pagine con qualche 100 articoli che difficilmente viene letto e ancor meno compreso dai molti, è molto probabile quasi sicuro che non possa essere il toccasana per i risparmiatori
    Ovviamente la mia speranza è di essere smentito.
    Per questi motivi ci si guarda intorno per trovare altre possibilità
    Già sto utilizzando EasyTrading, ho dato una prima occhiata a JustETF ma senza trovare molte informazioni pro/contro
    A breve penso che dovrei avere la possibilità di entrare in MF e mi pare che l’approccio giusto sia quello suggerito da Alessandro, entrare con una cifra iniziale e fare un PAC gestito
    Dovrei riuscire a valutare se con versamenti mensili o altro ma per ora non conosco le possibilità che vengono offerte
    Tenuto conto che se entro lo faccio con una percentuale non vitale del mio patrimonio e con la “previsione” di restare a lungo e penso di scegliere un portafoglio aggressivo/azionario, vedremo le offerte che ci sono a disposizione
    Stante che conosci bene lo strumento magari mi/ci potresti regalare qualche tua considerazione
    Un saluto

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