MoneyFarm, opinioni 2018 con recensioni e commenti sulla mia esperienza di investimento e risparmiatore in ETF

Quello che segue è il rendiconto della mia esperienza con MoneyFarm dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018…

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Entro nel quarto anno solare quale cliente di Moneyfarm dopo l’inizio nel maggio 2015 e le esperienze del 2016 e 2017 continuando, sempre, a monitorare l’andamento dell’investimento con la speranza, spero concreta, di vedere accrescere quella percentuale dopo il presente nel pannello di controllo dopo il segno più…
Il quarto post mantiene inalterato il concetto dato ai precedenti, un monitoraggio mensile dei guadagni (o perdite), aggiornamenti su eventi che determinino importanti scostamenti dai rendimenti standard, ribilanciamenti proposti da Moneyfarm e la possibilità di scambiare opinioni con gli latri utenti attraverso il sistema dei commenti in fondo alla pagina.

Che cos’è MoneyFarm?
Se sei arrivato qui cercando su Google frasi del tipo “opinioni su Moneyfarm” oppure “Moneyfarm commenti” anche alla ricerca d’informazioni sui servizi offerti da Moneyfarm puoi leggere l’introduzione sintetica al mio articolo del 2015 anche se, per maggiore chiarezza e affidabilità, dovresti trovare tutte le informazioni aggiornate direttamente su MoneyFarm.com.

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Se sei interessato, anche senza impegno, a comprendere com’è strutturato il pannello di gestione di Moneyfarm e capirne il suo funzionamento anche per creare un semplice conto di prova, leggi il mio post per registrarti ed iscriverti in maniera semplificata su Moneyfarm.

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Il mio portafoglio al primo gennaio 2018
16,89%Cash e Bond Governativi a Breve
4,86% Bond Governativi Paesi Sviluppati
9,37% Inflazione
18,93% Bond Societari HY & Bond Gov. EM
34,45% Azionario Paesi Sviluppati
10,39% Azionario Paesi Emergenti
2,29% Materie Prime e Real Estate
2,82% Liquidità

Com’è stato il 2017?
Il 2017 si è chiuso, per me, con un saldo positivo del 1,68% con un andamento, rispetto alle altalene del 2016, sicuramente più tranquillo; il rendimento più basso è stato toccato il 12 agosto 2017 con un – 1,71%, il risultato migliore in data 7 novembre 2017 con un massimo del 2,65%.

Com’è composto il portafoglio ed il suo andamento nel 2017?

Strumento: Bond Governativi 1-3 Anni in Euro (db X-trackers)
Codice ISIN LU0290356871
Macro Asset Class Fixed Income
Asset Class Specifica Cash e Bond Governativi a Breve
Area Geografica di Riferimento Europe
Valuta EUR
Asset Under Management 338.773.865,00€
Data di stacco Ultimo Dividendo N/A
Data Valuta Ultimo Dividendo N/A
Posizione Long
Società Emittente db x-trackers
Domicilio Luxembourg
TER (Costo di gestione dello strumento) 0,15%

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Strumento: Bond Governativi Globali con Copertura Tasso di cambio
Codice ISIN LU0378818131
Macro Asset Class Developed Markets Government Bonds
Asset Class Specifica Bond Governativi Paesi Sviluppati
Area Geografica di Riferimento World
Valuta EUR
Asset Under Management 264.901.337,00€
Data di stacco Ultimo Dividendo N/A
Data Valuta Ultimo Dividendo N/A
Posizione Long
Società Emittente Db x-trackers
Domicilio Luxembourg
TER (Costo di gestione dello strumento) 0,25%

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Strumento: Bond Governativi Emergenti in Valuta Locale
Codice ISIN IE00B4613386
Macro Asset Class High-Yield & Emerging Markets Bonds
Asset Class Specifica Bond Societari HY & Bond Gov. EM
Area Geografica di Riferimento World
Valuta EUR
Asset Under Management 2.794.377.686,00€
Data di stacco Ultimo Dividendo 01/08/2017
Data Valuta Ultimo Dividendo 15/08/2017
Posizione Long
Società Emittente SPDR
Domicilio Dublin
TER (Costo di gestione dello strumento) 0,25%

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Strumento: Bond Societari High Yield Euro
Codice ISIN IE00B66F4759
Macro Asset Class Corporate Credit
Asset Class Specifica Bond Societari HY & Bond Gov. EM
Area Geografica di Riferimento Europe
Valuta EUR
Asset Under Management 5.597.012.207,00€
Data di stacco Ultimo Dividendo 14/09/2017
Data Valuta Ultimo Dividendo 29/09/2017
Posizione Long
Società Emittente iShares
Domicilio Dublin
TER (Costo di gestione dello strumento) 0,50%

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Strumento: Bond Societari High Yield in Dollari Statunitensi
Codice ISIN IE00BCRY6003
Macro Asset Class Corporate Credit
Asset Class Specifica Bond Societari HY & Bond Gov. EM
Area Geografica di Riferimento United States
Valuta EUR
Asset Under Management 732.362.244,00€
Data di stacco Ultimo Dividendo 14/12/2017
Data Valuta Ultimo Dividendo 29/12/2017
Posizione Long
Società Emittente iShares
Domicilio Dublin
TER (Costo di gestione dello strumento) 0,45%

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Strumento: Bond Governativi Indicizzati all’Inflazione in Euro
Codice ISIN LU0290358224
Macro Asset Class Inflation
Asset Class Specifica Inflazione
Area Geografica di Riferimento Europe
Valuta EUR
Asset Under Management 364.921.326,00€
Data di stacco Ultimo Dividendo N/A
Data Valuta Ultimo Dividendo N/A
Posizione Long
Società Emittente db x-trackers
Domicilio Luxembourg
TER (Costo di gestione dello strumento) 0,20%

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Strumento: Azionario Europa (MSCI Europe)
Codice ISIN FR0010261198
Macro Asset Class Equity Developed Market
Asset Class Specifica Azionario Paesi Sviluppati
Area Geografica di Riferimento Europe
Valuta EUR
Asset Under Management 1.786.269.409,00€
Data di stacco Ultimo Dividendo 13/12/2017
Data Valuta Ultimo Dividendo 15/12/2017
Posizione Long
Società Emittente Lyxor
Domicilio Paris
TER (Costo di gestione dello strumento) 0,25%

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Strumento: Azionario Giappone (Topix)
Codice ISIN FR0010245514
Macro Asset Class Equity Developed Market
Asset Class Specifica Azionario Paesi Sviluppati
Area Geografica di Riferimento Japan
Valuta EUR
Asset Under Management 774.198.425,00€
Data di stacco Ultimo Dividendo 13/12/2017
Data Valuta Ultimo Dividendo 15/12/2017
Posizione Long
Società Emittente Lyxor
Domicilio Paris
TER (Costo di gestione dello strumento) 0,45%

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Strumento: Azionario Globale (S&P Global Dividend)
Codice ISIN IE00B9CQXS71
Macro Asset Class Equity Developed Market
Asset Class Specifica Azionario Paesi Sviluppati
Area Geografica di Riferimento World
Valuta EUR
Asset Under Management 342.342.010,00€
Data di stacco Ultimo Dividendo 01/11/2017
Data Valuta Ultimo Dividendo 15/11/2017
Posizione Long
Società Emittente SPDR
Domicilio Dublin
TER (Costo di gestione dello strumento) 0,45%

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Strumento: Azionario USA (S&P 500)
Codice ISIN IE00B5BMR087
Macro Asset Class Equity Developed Market
Asset Class Specifica Azionario Paesi Sviluppati
Area Geografica di Riferimento United States
Valuta EUR
Asset Under Management 19.287.564.453,00€
Data di stacco Ultimo Dividendo N/A
Data Valuta Ultimo Dividendo N/A
Posizione Long
Società Emittente iShares
Domicilio Dublin
TER (Costo di gestione dello strumento) 0,07%

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Strumento: Azionario Paesi Emergenti (MSCI Emerging Markets)
Codice ISIN IE00BKM4GZ66
Macro Asset Class Equity Emerging Markets
Asset Class Specifica Azionario Paesi Emergenti
Area Geografica di Riferimento World
Valuta EUR
Asset Under Management 5.447.232.910,00€
Data di stacco Ultimo Dividendo N/A
Data Valuta Ultimo Dividendo N/A
Posizione Long
Società Emittente iShares
Domicilio Dublin
TER (Costo di gestione dello strumento) 0,25%

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Strumento: Materie Prime Globali con Copertura Tasso di Cambio
Codice ISIN IE00B58HMN42
Macro Asset Class Commodities
Asset Class Specifica Materie Prime e Real Estate
Area Geografica di Riferimento Other
Valuta EUR
Asset Under Management 369.072.205,00€
Data di stacco Ultimo Dividendo N/A
Data Valuta Ultimo Dividendo N/A
Posizione Long
Società Emittente UBS
Domicilio Dublin
TER (Costo di gestione dello strumento) 0,45%

2018-01-17 +2,86%
Moneyfarm mi ricorda che è tempo di report, in questo caso quello del mio portafoglio P4-C2 del 4° trimestre 2017.
Il portafoglio modello nel quarto trimestre ha avuto una performance positiva, la componente azionaria, i bond indicizzati all’inflazione e le materie prime hanno performato molto bene, più che compensando le perdite legate all’esposizione in dollari.
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Che cos’è un portafoglio modello? Il portafoglio modello si riferisce all’asset allocation preparato per le 6 linee di gestione offerte da Moneyfarm. Avendo sempre aderito ai ribilanciamenti proposti, l’analisi che segue risponde in toto a quella del mio portafoglio.
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ANALISI DEL PORTAFOGLIO P4-C2
Nel 4° trimestre del 2017 l’asset allocation è rimasta invariata con una parte predominante del portafoglio, il 31% del totale, rimane concentrata in titoli di Stato e quindi conservativa. Sono presenti bond governativi a breve dell’Eurozona, bond governativi globali (con copertura del tasso di cambio) e bond dell’area Euro indicizzati all’inflazione.
Il 19% è composto dai bond societari a più alta prospettiva di rendimento, divisi per valuta di emissione, e i bond governativi dei mercati emergenti.
Una componente azionaria, che garantisce una diversificazione globale, ed una parte del portafoglio dedicata alle materie prime, con annessa una copertura dai movimenti del tasso Euro-Dollaro, concorrono a completare l’asset allocation.
Le valute di riferimento sono composte per il 52% dall’euro seguita per il 22% dal dollaro.
L’investimento in azioni ammonta a circa il 45%.

2018-02-01 +2,24%
L’ultimo giorno del mese mi toglie uno 0,80% rispetto a quello precedente e perciò aumentando il guadagno di uno 0,56% rispetto all’inizio di gennaio 2018.

2018-02-08 +0,66%
Moneyfarm mi spedisce via email il suo aggiornamento di mercato mensile, in un video su Youtube nel quale Roberto Rossignoli, Portfolio Manager di Moneyfarm, parla dei mercati, la visione futura e l’incognita elezioni politiche del 4 marzo 2018.

Il ritorno della volatilità sui mercati finanziari a gennaio
Secondo Moneyfarm, abbiamo assistito ad un inizio di anno relativamente mosso, più mosso di quanto eravamo abituati a vedere durante il 2017; soprattutto i mercati azionari hanno iniziato l’anno con l’acceleratore e hanno fatto performance molto positive.
Questo ha un po’ spinto i maggiori operatori a ricalcolare le aspettative per il 2018, basti pensare ai mercati emergenti che avevano fatto in tre settimane il 10%, un elemento atteso per tutto l’anno solare 2018.
Inevitabilmente, alla fine di gennaio, dopo un rally di questo tipo sono arrivati i primi ritracciamenti; abbiamo visto molti operatori vendere per prendere i primi profitti e generando, quindi, perdite sull’azionario.
Due le tematiche che ci hanno più colpito del sell off sull’azionario:
– La correlazione positiva tra Bond ed Equity che hanno visto entrambe le Asset Class scendere
– Un’utilità in crescita con i primi giorni di febbraio il VIX sopra i 18 punti, più di quanto non avesse mai fatto del 2017.
Queste rimarranno per Moneyfarm due tematiche importanti per il 2018.

La visione sull’azionario è cambiata dopo la volatilità di gennaio?
Mentre i listini azionari si muovevano con andamento molto volatile, le principali società di tutto il mondo hanno iniziato a riportare i propri risultati del 2007 e il trend sembra confermato sia in termini di utili che di fatturato.
Le società sembrano riportare risultati superiori alle attese, sia in termini di crescita che di valore assoluto, e questo tranquillizza Moneyfarm sul quadro fondamentale sottostante all’azionario.
Come già illustrato nel documento strategico, le valutazioni sono molto alte quindi gli utili sono uno dei driver fondamentali che possono spiegare la performance dell’azionario .
Certamente abbiamo assistito ad alcuni saliscendi nel primo mese dell’anno però, secondo Moneyfarm, questi movimenti rientrano nella definizione di un mercato azionario normale.
In termini di volatilità il 2017 ha rappresentato più l’eccezione che la regola e quindi dovremo abituarci a movimenti po’ più marcati; pochi giorni non bastano a cambiare un quadro fondamentale che rimane solido sia dal punto di vista economico che societario e forse anche politico.

Si avvicinano le elezioni italiane, i risparmiatori devono essere preoccupati?
Ormai manca un mese alle elezioni italiane, al momento si osserva che sull’Asset Class più a rischio in questo tipo di eventi, ossia il comparto obbligazionario, gli effetti tardano a farsi sentire e lo spread tra BTP e BUND tedeschi è ai minimi dal 2016 segnalando quindi una relativa disattenzione, o non curanza dei mercati, rispetto a questo tipo di eventi.
Gli scenari più probabili, secondo Rossignoli, sono comunque due:
– Un governo di larghe intese
– Un governo provvisorio per traghettare il paese verso nuove elezioni entro fine dell’anno.
In entrambi i casi non vi sono elementi di particolare preoccupazione, già l’Europa e l’Italia stessa hanno visto governi in fase di transizione con piena agibilità politica per garantire la continuità dell’azione governativa e dell’amministrazione dello Stato.

2018-02-27 +1,61%
A distanza di quasi 6 mesi, Moneyfarm prepara un ribilanciamento su tutti i suoi portafogli.
I ribilanciamenti sono operazioni periodiche che mirano ad adeguare e aggiornare la composizione dell’investimento alla situazione corrente dei mercati finanziari.
L’inizio anno è stato caratterizzato dalla ripartenza dell’inflazione (specialmente negli Stati Uniti) e da una maggiore volatilità sui mercati finanziari.
Il 4 marzo sarà anche il giorno delle elezioni politiche in Italia e, tradizionalmente, eventi di questo genere contribuiscono a tenere alta la volatilità; i portafogli di Moneyfarm sono diversificati sia in termini di asset class che di aree geografiche e valute e quindi costruiti in maniera tale da mitigare questi effetti; l’esposizione al sistema Italia, in particolare, è pressoché nulla.
Per queste ragioni Moneyfarm ritiene che la strategia impostata sia quella corretta e i ribilanciamenti non saranno tanto volti a stravolgere l’attuale composizione di portafoglio quanto a effettuare modifiche in linea con la loro visione strategica per l’anno corrente che vede, da un lato, valutazioni alte sia sull’obbligazionario che sull’azionario e, dall’altro, dati macroeconomici a livello globale che restano incoraggianti e fondamentali aziendali positivi.
La valutazione di Moneyfarm è che, al momento, la sfida piú importante arrivi dai tassi d’interesse; pertanto col prossimo ribilanciamento andrà a ridursi l’esposizione a questo fattore di rischio e, nel contempo, ad aumentare la qualitá dell’obbligazionario societario così da migliorare la capacitá dei portafogli di fronteggiare un’inflazione piú forte.

2018-03-01 +0,86%

2018-03-06 +0,14%
Come promesso a fine febbraio, Moneyfarm propone un nuovo ribilanciamento vedendo, per la prima volta dopo diversi anni, in concomitanza un percorso ben tracciato di rialzi dei tassi d’interesse e un’inflazione solidamente in crescita. Questo, a loro avviso, genera alcuni cambiamenti del contesto economico e alcune nuove sfide di cui vogliono tenere conto nel ribilanciare i portafogli. Prima di tutto viene venduta la parte investita in obbligazioni governative globali, per aumentare l’esposizione sui bond indicizzati all’inflazione. Per quanto riguarda l’obbligazionario societario, si preferisce aumentare la qualità creditizia vendendo parte dell’attuale posizione in Obbligazioni High Yield per muoversi su Bond societari Investment Grade. All’interno di questa asset class, dato il contesto di tassi in crescita, viene preferito concentrarsi su un’esposizione a tasso variabile, che quindi è immune dal rialzo dei tassi d’interesse. Per lasciare la rischiosità del portafoglio invariata, viene incrementata leggermente la parte in azioni, che vedono comunque valutazioni più basse in seguito ai recenti ribassi e ai fondamentali in forte crescita. All’interno dell’azionario, alla luce dell’attuale contesto, Moneyfarm non vede più particolare valore aggiunto nelle Azioni Globali ad Alto Dividendo, che pertanto vengono sostituite con un’esposizione azionaria generica.

Approvo il ribilanciamento!

2018-04-01 +0,03%
Tornati in assoluta parità dopo un marzo altalenante, scottato dalle azioni e dichiarazioni di Trump sui Dazi che ha interessato un po’ tutti i comparti e allo scandalo Cambridge Analytica per Facebook.
Il 10 aprile 2018 entrerò nel quarto anno di Moneyfarm, non mi sarei aspettato guadagni mirabolanti ma ritrovarmi ad essere in pari non era sicuramente nelle mie previsioni ed in quelle del simulatore di rendita…

2018-05-01 +1,61%
Buona crescita, soprattutto nell’ultimo periodo di aprile, confermato dal grafico mensile

L’andamento del portafoglio:

2018-05-28 +3,14%
Il 27 febbraio riportavo, nelle anticipazioni del ribilanciamento di Moneyfarm, la loro visione sulle elezioni italiane del 4 marzo ovvero come l’esposizione al sistema Italia, in particolare, è pressoché nulla nei loro portafogli.
Sono lieto che il rendimento della mia posizione non sia stato condizionato dal crollo dei titoli di stato italiani ma il tutto non modifica la drammaticità di questo periodo…
Moneyfarm così scrive:
La recente incertezza istituzionale ha portato l’attenzione sul tema della tenuta dei conti pubblici italiani.
Senza soffermarci troppo sul susseguirsi delle notizie, che di ora in ora prefigurano nuove evoluzioni, e al di là del mero esito politico, il nostro compito è quello di svolgere un’analisi dei possibili scenari rilevanti per le asset class che compongono le linee di investimento che proponiamo agli investitori.
Oggi riteniamo che il livello di diversificazione dei nostri portafogli per asset class, aree geografiche, valutaria e la scarsissima esposizione al sistema Italia non rendano necessario alcun intervento sull’asset allocation. La performance dei nostri portafogli è stata intaccata solo marginalmente dalla crisi di fiducia che si è abbattuta su listini e titoli di stato italiani. L’indebolimento dell’Euro ha altresì giovato alla nostra esposizione in valuta estera.
Restiamo comunque convinti che la diversificazione sia la strategia migliore per limitare il rischio di crisi locali. Continueremo ovviamente, come abbiamo fatto negli scorsi mesi, a monitorare l’evoluzione degli scenari politici in tutti i Paesi dell’Unione Europea, in una fase delicata nella quale è possibile che il dibattito sul futuro dell’Unione torni di attualità a livello continentale, anche in vista delle elezioni europee del 2019.

2018-05-28 +2,78%
Vale quanto riportato qui sopra…

2018-07-01 +1,69%

2018-07-10 +1,36%
Nuovo, imprevisto, bilanciamento di Moneyfarm la quale, prendendo atto di un contesto macroeconomico in continuo mutamento, con le tensioni commerciali e geopolitiche in crescita e banche centrali che, salvo eccezioni, hanno cominciato ad alzare i tassi, hadeciso di vendere una parte dell’esposizione azionaria in paesi emergenti. Quanto ottenuto viene in parte investito in azionario (europeo e statunitense) e in parte in materie prime globali. L’esposizione azionaria nel complesso viene ridotta, anche se in maniera molto marginale e la percentuale di asset denominati in Euro aumenta.

2018-08-01 +2,81%

2018-09-01 +2,62%

2018-10-01 +2,56%

2018-11-01 – 0,78%

2018-11-05
Arriva un nuovo ribilanciamento!

Moneyfarm mi fa sapere che l’aumento della volatilità dell’ultimo mese rientra in una dinamica ciclica di medio periodo nella quale giocano diversi fattori: l’aumento dell’incertezza nell’arena politica internazionale ed europea; la crescita globale, che è stata forte e sostenuta durante tutto l’anno (anche sopra le aspettative in alcune aree geografiche chiave) ma che sembra ora perdere propulsione soprattutto in Europa e nei mercati emergenti; l’onda lunga della riforma fiscale di Trump, che ha rinvigorito i mercati Usa fornendo alle aziende liquidità ma che sembra destinata a sfumare nel medio periodo. Sebbene non crede che gli allarmismi siano giustificati, non ritengono probabile che le criticità si risolvano nel medio termine. Sulla base di questa considerazione, Moneyfarm ha deciso di limitare il rischio dei portafogli con l’obiettivo di mantenerne la volatilità entro il livello storico nei prossimi mesi, quando vedremo il quadro ricomporsi in un nuovo equilibrio. E’ stata, perciò, ridotta l’esposizione azionaria del portafoglio e nel contesto di questa diminuzione generale della componente azionaria, la quota investita in azionario Usa aumenta sia in senso assoluto che in senso relativo rispetto all’azionario dell’Eurozona. La riduzione dell’equity è compensata dai Bond Governativi Paesi Sviluppati dell’Eurozona con duration breve e Bond Societari a Tasso Variabile denominati in Euro.

Come sempre approvo!

2018-11-24
Nella posta elettronica trovo una mail di Richard Flax, Chief Investment Officer Moneyfarm, che desidera fare il punto su quello che sta succedendo in Italia in seguito al giudizio negativo sulla Manovra italiana della Commissione Europea espresso il 23 ottobre e all’annuncio del 21 novembre, da parte della stessa commissione, sull’intenzione di aprire una procedura di infrazione per un deficit strutturale in aumento, previsioni ottimiste sulla crescita economica e manovre espansive senza una copertura fiscale certa.
Se il Consiglio della UE seguirà le indicazioni della Commissione e a quel punto il Governo avrà dai tre ai sei mesi di tempo per correre ai ripari, pena l’imposizione di sanzioni economiche.

In merito agli scossoni sullo spread, borsa e Btp, Richard Flax intravede segnali di disaffezione degli investitori verso i titoli di stato italiani come ha dimostrato la recente emissione di bond indicizzati all’inflazione (Btp Italia).

Il problema del debito pubblico italiano, circa 250 miliardi in scadenza nel 2019, è che uno spread alto porta naturalmente a costi di finanziamento più alti.

2018-12-01 + 0,73%

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    1. Ciao a tutti
      Vorrei iniziare a investire tramite Moneyfarm ma come tutti i sentieri da scegliere e poi battere subentra sempre un attimo di scetticismo e perplessità.
      Mi piacerebbe se qualcuno di voi mi consigliasse pro e contro concreti su questa piattaforma e se realmente nonostante i potenziali contro vi trovate bene oppure il contrario. Teoricamente posso supporre di conoscerla ma nella pratica confrontarmi con qualcuno non mi dispiacerebbe prima di buttarmi semmai dovessi farlo.
      Grazie attendo vostre news

  1. Buongiorno, sono interessato a investire 5K con Moneyfarm, ed il fatto che molti di voi se ne lamentino mi convince sempre di più che sia una buona idea e i tempi siano giusti, salvo attendere la nuova allocation; contesto solo il fatto che non mi permettano un piano di accumulo a partire da 0 ma da 5K, il che renderebbe i piccoli investimenti ancora più protetti nel breve.

    Cosa ne pensate?

    Grazie

    Saluti

  2. Salve a tutti amici e specie, se ci sono, a quelli di sventura,
    nemmeno a farlo apposta ieri a Wall Street c’è stato finalmente un rimbalzo prodigioso, ma la Borsa in Italia era chiusa e qui nessuno ha potuto goderne…
    Oggi invece proseguiamo nei dolori e grossi, tanto per cambiare.
    Il solito film.

    1. Le borse in questo periodo sono in mano agli speculatori che ne approfittano dati i bassi volumi, non è un caso che il rimbalzo ci sia stato ieri con tutte le altre borse chiuse ed oggi sono tornate le vendite, per avere una tendenza dobbiamo aspettare l’anno prossimo.

      1. Richard, gli speculatori ci sono sempre stati, ma una situazione del genere nemmeno ai tempi della crisi greca e della Brexit.
        Lì le perdite durarono qualche giorno, poi ci fu subito la ripresa pur in segno perennemente – del portafoglio, ma qui oramai sono due mesi in picchiata alla velocità della luce.
        Sono davvero molto preoccupato, purtroppo.

      2. Ciao Antonie, mi riferivo a periodi ben precisi come quello Natalizio ed estivo dove gli speculatori approfittano del fatto che ci sono poche borse aperte e molti operatori sono in vacanza per movimentare le borse come vogliono.

        La crisi greca e Brexit sono circoscritte all’Europa adesso sono emersi i timori per un rallentamento globale dell’economia ed è finita la politica espansiva delle banche centrali.

      3. Come vedi siamo su un ottovolante, oggi è uscita la notizia che USA e Cina si incontreranno per appianare le loro divergenze commerciali e “magicamente” le borse volano quando ieri sembrava non ci fosse un domani… ma non illudiamoci non è certo finita è solo un rimbalzo tecnico.

        Quello che c’è di sicuro è che facendo trading con sbalzi come questi sia all’insù che al ribasso c’è gente che guadagna (o perde) fortune. Non è questa la strategia di Moneyfarm che non specula sui ribassi ma investe su scadenze di lungo (lunghissimo) termine.

  3. Buongiorno Lorenzo, ti scrivo perchè vorrei chiederti una cosa. E’ possibile tramite il tuo blog fare un esperimento? Se a cominciare dal Mese di Gennaio 2019 ti mando settimanalmente la gestione del mio portafoglio tu potresti pubblicarla? Mi piacerebbe far vedere come gestisco il mio capitale investendo in ETF, ETC ed ETN. E’ possibile secondo te? Grazie e buone feste a tutti voi.

  4. Il bello è che poi, da me sollecitati su come poter tentare di rimediare la situazione, continuano a propormi di fare lo switch con una componente azionaria molto più sostanziosa.
    Praticamente avessi accettato, ma non l’ho fatto, ora mi ritroverei a -8000 € come minimo invece che 5000.
    Solo lo S&P 500 ha perso lo 7,10 % dall’ultimo ribilanciamento del 1 novembre, in poco più un mese e mezzo…e quell’etf è il più importante di tutto il paniere, anche se il grosso viene dai Bond europei, purtroppo, che da sempre sono in rosso.
    L’unico etf che “regge” e ha sempre retto più o meno, diciamo così, è quello dell’inflazione.
    Vi do il quadro per conoscenza o curiosità:

    Bond Governativi 1-3 Anni in Euro (db X-trackers) Cash e Bond Governativi a Breve – 0,75 %
    Bond Governativi Globali con Copertura Tasso di Cambio Bond Governativi Paesi Sviluppati – 1,40 %
    Bond Societari a Tasso Variabile in Euro Bond Societari Investment Grade – 1,28 %
    Bond Governativi Emergenti in Valuta Locale Bond Societari HY & Bond Gov. EM – 9,72 %
    Bond Societari High Yield Euro Bond Societari HY & Bond Gov. EM + 0,09 %
    Bond Societari High Yield in Dollari Statunitensi Bond Societari HY & Bond Gov. EM – 7,01 %
    Bond Governativi Indicizzati all’Inflazione in Euro Inflazione + 4,03 %
    Azionario Europa (MSCI Europe) Azionario Paesi Sviluppati – 14,09 %
    Azionario USA (S&P 500) Azionario Paesi Sviluppati + 7,36 %
    Azionario Paesi Emergenti (MSCI Emerging Markets IMI) Azionario Paesi Emergenti – 6,46 %
    Materie Prime Globali con Copertura Tasso di Cambio Materie Prime e Real Estate – 16,03 %

    1. Qualche piccolo commento

      Bond Governativi 1-3 Anni: meno male che la durata è breve, da quando li abbiamo in portafoglio sono stati quasi sempre negativi

      Bond Governativi Emergenti in Valuta Locale: un bagno di sangue, meglio le azioni

      Azionario USA (S&P 500): per come ha corso fino ad un mese fa mi sarei aspettato una performance migliore

      Materie Prime Globali: altro bagno di sangue, mai stato in attivo, visto come scende il petrolio fra un pò sulla benzina pagheremo solo le tasse

      1. I Bond sono sempre in negativo perché la tendenza è quella da anni e anni a questa parte. E infatti chissà quante volte gliel’ho fatto notare. Ma dicono che pur negativi nel paniere ci devono stare. Mah.
        Le materie prime non ne parliamo, anzi ora il trend negativo è ulteriormente peggiorato.
        Nello S&P sono arrivato a + 22% massimo un paio di mesi fa, e solo quello reggeva praticamente tutto il portafoglio che era comunque a -2%. Ora si è innescata una caduta verticale pazzesca e quello determina più che mai il crollo di tutto il portafoglio.

      2. Ciao Antonie,

        non so cosa dire riguardo ai bond tranne che dovrebbero servire a bilanciare i rischi di un portafoglio che, diversamente, sarebbe tutto investito in azioni. Come dici giustamente tutto si reggeva sul comparto azionario ma ora che anche questa componente è venuta meno i portafogli ne risentono pesantemente; una correzione dei mercati azionari ci sta quello che mi lascia perplesso è che anche i bond governativi a 1-3 anni sono sempre negativi, possibile che dopo 4 anni non si salvi niente di niente nei vari assets obbligazionari e non si veda un segno positivo? Se la risposta è che siamo in una situazione anomala dove la politica delle Banche Centrali ha azzerato i rendimenti dei bond allora non conveniva lasciare tutto liquido e investire solo la percentuale destinata alle azioni? Ho capito che i bond non danno più ricche cedole ma a che pro investire in obbligazioni se i rendimenti sono negativi o anche qui vale il discorso di dover aspettare 10 anni per vedere un ritorno?

  5. Buongiorno a tutti, vengo qui a sfogarmi e cercare conforto in qualche modo, sto vedendo ora su Morning Star in tempo reale che la situazione sta ancora più precipitando, sopratutto con lo S&P che in questo momento è a -3% solo oggi.
    Praticamente sono al -5% e passa nel portafoglio, con 4mila € di perdite…
    Non c’è verso in alcun modo di raddrizzare la situazione, sono veramente molto giù e certo esserlo specie in questi giorni non è l’ideale.
    Non so nemmeno più cosa dire fare e pensare.

    1. A febbraio i mercati azionari hanno raggiunto il loro massimo. È lecito aspettarsi repentine perdite nei nostri portafogli del 30 o anche 40%? Quanti anni impiegheremo semplicemente per recuperare le perdite? Ai posteri la sentenza

      1. A febbraio era in perdita, e netta, come in tutto il periodo da cui sono entrato, 9-06-15.
        L’unico momento in cui sono stato in guadagno, è proprio pochi giorni dopo l’entrata, di circa 600 €.
        Poi il buio, e quand’è sembrato che le cose si rimettessero a posto puntualmente è arrivata un’altra bastonata, come se tutto fosse apparentemente orchestrato a farti rimanere lì con la speranza di ritornare perlomeno in pareggio o quasi.

    2. Ciao Antonie,
      se ti è di conforto sei in buona compagnia, anch’io ho investito una grossa cifra e dal momento che sono più esposto sull’azionario di quanto non sia tu conto di taggiungerti a breve e magari riuscire a fare anche di peggio con i miei portafogli 🙂
      In passato ho perso cifre anche più consistenti operando in borsa con la mia banca online ma almeno avevo la soddisfazione di operare in prima persona, adesso non ho più nemmeno quella 🙂

      1. No Richard, non sono di quelli male comune male minore, non è nella mia mentalità.
        Anzi, casomai mi rincuorerebbe sentire che qualcun altro entrato prima di me in moneyfarm ora è in una situazione positiva, o perlomeno tranquilla.
        Ma vedo che ora qui sono tutti a lamentarsi chi più chi meno, anche quelli entrati col cosidetto “timing giusto”, come se tutto dipendesse da quello. Ma io non ci credo.
        Qui il timing sembra sempre quello sbagliato…

        1. Ciao Antoine,

          Ho creato un paio di grafici e commenti per “vedere meglio” l’orizzonte temporale all’interno del quale inquadrare un investimento.

          Questi sono due portafogli bilanciati che hanno dimostrato (il moderato ha 16 anni di vita, il prudente 30 anni) di riuscire a restituire negli anni i rendimenti generati dai mercati finanziari. Gli stessi mercati dove operano Moneyfarm ed altre migliaia di società di investimento.

          Nell’occasione ho anche disegnato INVENTANDOLO DI SANA PIANTA quello che potrebbe essere un IPOTETICO/INVENTATO/FANTASIOSO andamento dei mercati finanziari nei prossimi 4 anni. Questo per aiutare la mente di chi ha investito da poco a “vedere” la logica di medio-lungo periodo (in questo caso i 7 anni del 2015-2022) dei mercati finanziari globali.

          Le linee viola orizzontali significa “rivedere i propri soldi dopo X anni”

          https://drive.google.com/open?id=16ivGaECgNycciTAJErB7WGsHH2HjPjAK

          Pensa chi ha investito nel 2007 cos’ha vissuto.

          Pensa a chi nel 2012 esce dopo 5 anni dicendo “finalmente sono a pari, basta mai più!”

          In realtà basta aspettare 🙂 Ed alla fine sono i comportamenti adottati dagli investitori che determinano il buon esito di un investimento nel tempo. I mercati finanziari fanno solo… i mercati finanziari: generano utili/interessi ma vedono i prezzi degli asset oscillare continuamente.

          Ho realizzato lo stesso grafico aggiungendo l’andamento di due singole aziende italiane: se investi i tuoi soldi in una sola azienda puoi anche aspettare tutto il tempo che vuoi ma se l’azienda “va male”, nel tempo perderai i tuoi soldi.

          https://drive.google.com/open?id=19mrtT2X3d3jZbWSNctACdkb1Tcay225g

          Quindi il concetto è: “se investi in una sola azienda e vedi il grafico scendere sempre di più…. lì sì che ti devi preoccupare!!!!”

          Se invece diversifichi ed aspetti (anni) il tuo capitale crescerà, a suon di utili/interessi reinvestiti di anno in anno. Certo, a chiunque piacerebbe investire dal 2011 in avanti…. ma soltanto nel 2016 possiamo vedere che i 5 anni precedenti sono stati “anni finanziari buoni”.

          Ed è chiaro che in tutto questo discorso, le “facili” pubblicità online “Scegli il tempo ed il rischio e decidi quanto guadagni” grondano ancora sangue 🙂

        2. Ciao Luca,

          in effetti per consolarsi basta andare sul grafico del Dow Jones e cliccare sulla durata 5 anni per vedere che quella che stiamo vivendo è una correzione importante ma su orizzonte temporale di più anni gli effetti si ridimensionano.

          https://www.google.it/search?ei=XIgeXK7_MIyckgWfj6LoDg&q=grafico+dow+jones+30+anni&oq=Dow+30+grafico&gs_l=psy-ab.1.1.0i30j0i8i30.4291.4291..7453…0.0..0.95.95.1……0….1j2..gws-wiz…….0i71.4Coy_RYlNQM

          Gli ETF poi sono stati una grande invenzione, ricordo che con i fondi comuni i gestori non riuscivano quasi mai a replicare gli indici di riferimento quando, in teoria, avrebbero dovuto fare di meglio. Coprono ogni tipologia di investimento e tutte le aree geografiche azzerando il rischio di puntare su un singolo titolo/emittente.

          La facilità con cui è possibile al giorno d’oggi investire nei mercati di tutto il mondo è sicuramente una grande opportunità. A quanto ho letto in un articolo purtroppo questo che va a chiudersi sembra essere stato un anno davvero anomalo che si è chiuso in negativo per ogni tipo di assets.

      2. Si Antonie ti capisco benissimo, la mia era solo ironia per sdrammatizzare la situatione in cui ci troviamo entrambi.

        Come dicevo, prima seguivo personalmente i miei investimenti e operavo direttamente in borsa, al tempo gli ETF non erano commercializzati e si potevano comprare principalmente obbligazioni, azioni o fondi comuni. Ho fatto guandagni ma sono anche andato in perdita, poi mi sono reso conto di avere dei limiti dettati principalmente da due fattori: non è il mio lavoro e seguire i mercati finanziari richiede un impegno costante e tanto, tanto tempo, per questo mi sono rivolto a Moneyfarm purtroppo fino ad ora con risultati davvero deludenti (parlo di 4 anni).

        Fino ad ora ho seguito tutti i loro ribilanciamenti (tranne l’ultimo) e ho investito risorse fresche nei miei portafogli a più riprese per mediare i timing di ingresso anche se, il grosso dell’investimento l’ho fatto 4 anni fa. Pagare un gestore per avere rendiment negativi dopo tutto questo tempo non è il massimo e di certo avevo più soddisfazioni a livello personale quando ero io a decidere come investire i miei soldi che, ti assicuro, fatico a guadagnare.

        Se hai seguito gli interventi fatti da persone che ne sanno più di noi in quanto è il loro mestiere adesso dovresti sapere che ci toccherà aspettare molto anni prima di avere un ritorno, l’unica cosa positiva è che i portafogli Moneyfarm sono ben diversificati e abbiamo investito in molteplici assets: obbligazioni societarie, governative, a tasso variabile e non, azioni di tutte le aree geografiche, materie prime, ecc…

        Per il tipo di investitore che sei non dovresti proprio avere azioni (o solo in percentuali minime) nel tuo portafoglio, d’altro canto questo tipo di scelta è fatta nella consapevolezza che le obbligazioni non rendono quasi più niente e i rendimenti vanno probabilmente ricercati nel comparto azionario (con tutti i rischi che questo comporta). Quello che ti dovevano dire chiaramente è che poi avresti dovuto aspettare 10 anni prima di uscirne e forse avresti deciso diversamente come investire i tuoi soldi.

        Quello che ti posso dire è che ci troviamo in una fase anomala dei mercati dove i tassi sono stati tenuti artificialmente bassi dalle banche centrali per molto tempo, adesso che la situazione è mutata ci sono delle ripercussioni sui mercati, speriamo bene per il futuro

      3. Piuttosto piacerebbe anche a me sapere quanti sono i reali clienti soddisfatti, i sondaggi sul portale vengono fatti appena di 2 mesi dopo (assolutamente insufficienti per dare un giudizio a ragion veduta). Se fossero fatti a distanza di 1 anno o 2 o ripetuti periodicamente ho idea che i giudizi sarebbero leggermente differenti.

        Assolutamente fuorviante poi la pubblicità fatta su un sito dove vengono paragonati i rendimenti dei vari conti deposito; chi investe in uno strumento (relativamente) sicuro come un conto deposito non può essere alletato con il rendimento di un portafoglio ottenuto con azioni e un timing (guarda caso) perfetto .
        Sono 2 strumenti di risparmio totalmente differenti che non andrebbero equiparati anche se ovviamente non c’è nessuna legge che lo vieti.

    3. Ragazzi c’è poco da fare! Se non dormite la notte, prendete ed uscite in minus. Io attendo perché prima o poi il mercato riprenderà!
      P.s.
      Ho investito poco e se perdo perdo poco

      1. Per quanto mi riguarda faccio sempre ottime dormite, vorrà dire che valuterò il mio investimento su una durata più lunga come consigliano gli esperti qui.
        Purtroppo capisco perfettamente chi non era preparato a questo tipo di stress

        1. Richard, di certo nella vita c’è solo la morte ma se Putin non fa scoppiare una guerra atomica è probabile che entro un po’ di tempo si ritorni almeno in pareggio e allora prevedo che molti usciranno perché non ne possono più di questa altalena.
          Il problema sta nel non aver messo in conto che la pubblicità di Moneyfarm è illusoria perché ti alletta con le sue frecce che vanno in alto per i rendimenti futuri. Comunque non disperiamo!

          1. E’ vero che secondo i dati storici ad una caduta si è sempre avuto un recupero nel lungo periodo. Questo però non tiene conto del nuovo ruolo ricoperta dalla Cina sulla scena Geopolitica mondiale. Nel lungo periodo l’egemonia USA è messa per la prima volta in discussione. Manterrò il mio investimento ma non credo che il recupero possa più esser dato per probabile.

      2. Non ho detto che non ci dormo, mi pare.
        Ma che sono preoccupato assai se permetti si.
        Sono più di 3 anni che moneyfarm mi racconta frottole e sono più che mai disilluso, aspettavo il momento di avere meno % di perdite possibile, ma è una chimera.
        Mi devo rassegnare a perdere dei quattrini e in modo sostanzioso per le mie possibilità?! Tranquilli che lo accetterò, è la vita.

        1. Tanto siamo tutti sulla stessa barca. Ci sentiamo “fregati” da Moneyfarm perchè tranne pochi eletti siamo tutti in perdita mentre ci illudevano sui facili guadagni.
          Chi ha pelo sullo stomaco ne approfitta ed investe, io non ho soldi e zero peli!

  6. Ciao Giuseppe. Comprendo la tua “frustrazione” in merito al discorso del TIMING però perdonami non è come la lotteria. Studi centenari confermano che nel medio lungo termine i mercati finanziari sono ascendenti. A questo punto il discorso deve essere affrontato dal punto di vista dell’età del soggetto che investe. Se per esempio tu avessi più di 60 anni sono sarei favorevole ad una totale uscita dagli investimenti. Ma se tu avessi meno di 50 anni e produci un reddito tale da consentirti di vivere degnamente dimenticandoti per almeno 15 anni dei tuoi investimenti, sono CERTO che il tuo guadagno futuro sarebbe non inferiore al 40/50%. Questo non lo dico io ma ci sono i rendimenti storici. Prova a guardare il grafico trentennale del titolo Coca Cola, è un semplice esempio ma basta a confermare quanto da me precedentemente indicato. I mercati finanziari non sono altro che un insieme di palloncini contenuti l’uno nell’altro. Ogni tanto ne scoppia uno, la tipica bolla del momento, ma sono talmente tanti che l’ultimo palloncino scoppierà con la FINE DEL MONDO. Tu mi chiederai allora “perchè ci sono persone che hanno perso tutti i loro risparmi nei mercati”? La mia risposta si basa su due fondamenti: Diversificazione e PAZIENZA, PAZIENZA, PAZIENZA, PAZIENZA……INFINITA PAZIENZA. Se diversifichi il rischio in decine di palloncini, ne può scoppiare uno, ne può scoppiare un altro, ma il terzo, il quarto , il quinto e così via continueranno a salire dentro al palloncino principale (mercati finanziari). LA seconda parola, PAZIENZA ! Se sei nel bel mezzo della tempesta finanziaria perfetta la sola cosa da fare è NON FARE NIENTE!!! Invece tutti a Vendere, vendere, vendere. MA secondo te, se tu VENDI non ci sta qualcuno che COMPRA? E chi compra secondo te? Un fesso? NO ! Chi compra sa bene che comprare la TUA PAURA fara’ la sua ricchezza. E sai chi compra la tua paura? Gli investitori istituzionali, le banche d’affari, i grandi fondi e loro guadagnano ! Fin quando esisteranno questi soggetti i mercati cresceranno all’infinito perché NON ESISTONO ! E una cosa che non esiste non può FINIRE ! Tu non puoi toccare un fondo d’investimento, non lo vedi, non lo annusi. Lui si alimenta in automatico di flussi di cassa infiniti e il suo aumento fa si che il valore de prodotti che ha al suo interno fra 10/20/30 anni crescerà senza dubbio ed in maniera esponenziale. Quando arriva la Tempesta Finanziaria c’è un’uscita di flussi che fa perdere valore al fondo e di conseguenza ai titolo che lo compongono. Ma e’ uno sbandamento momentaneo, al massimo 3/4 anni, poi la discesa si ferma, e riprende la salita più lenta rispetto alla caduta ma piu’ duratura nel tempo. Prova a guardare il grafico di qualsiasi prodotto finanziario: Crescita lunga e lenta, perdita brusca, violenta ma breve. Durata media di questo ciclo? 10/15 anni ! Non lo dico io, ma la storia.

  7. Buongiorno a tutti. E’ da qualche settimana che leggo e lascio qualche commento in questo blog e vedo che quasi tutti i clienti di Moneyfarm che lasciano commenti non sembrano essere soddisfatti delle performance fino ad ora conseguite e contestano, giustamente, la differenza fra i “lauti guadagni” vantati da Moneyfarm tramite il proprio sito e la pubblicità e quanto realmente conseguito dai suddetti clienti in questi anni di esperienza. Premesso che non lavoro per Moneyfarm, non sono un cliente di Moneyfarm e non ho nessun amico o parente che lavori presso Moneyfarm, quindi non presento un conflitto di interesse (tipico del sistema Italia !!!) se me lo permettete mi piacerebbe descrivervi in breve termine il perchè delle differenze fra le performance dei vostri portafogli e quanto invece dichiarato da Moneyfarm. Se entrate nel sito di Moneyfarm e consultate tutti i portafogli noterete che le performances registrate non sono rendimenti annuali ma rendimenti che si sono conseguiti dal 2011 ad oggi pertanto è inevitabile che in questi 7 anni ci siano state delle correzioni al ribasso dei mercati Azionari e sicuramente quelli di voi che ad oggi registrano guadagni esigui o addirittura perdite hanno avuto la “sfortuna” di entrare a mercato in una fase di consolidamento dell’andamento rialzista che, negli ultimi mesi, sta avendo una fisiologica flessione. Tenete presente che dal 2011 ad oggi i mercati Azionari hanno registrato crescite considerevoli anche del 50% ed è normale che dopo 7 anni ci sia una correzione. Adesso la cosa fondamentale per ognuno di voi è sapere se questi soldi investiti sono necessari alla propria famiglia nei prossimi 7/10 anni. Se studiate i grafici storici dei mercati Azionari di tutto il mondo vedrete che l’andamento è costantemente crescente con presenza di “correzioni al ribasso” che ci sono state e ci saranno sempre ma questo non muterà il trend principale e fisioligico dei mercati che, dai secoli passati ad oggi, è stato sempre ASCENDENTE. Se un giorno qualcuno dirà che i mercati azionari stanno collassando e stanno per finire è perché è in atto la fine del mondo viceversa la sola cosa che serve per guadagnare nei mercati Azionari è IL TEMPO ! Volete darvi tempo? Guadagnerete, forse fra 10 anni, forse fra 20, forse fra 30, non è certo il quando ma è certo che succederà perchè ci sono 200 anni di grafici a sostegno di questa tesi. Adesso ognuno di voi si ponga questa domanda: Ho il tempo per attendere il guadagno che prima o poi arriverà? A voi la risposta e, di conseguenza, la scelta finale. Personalmente la sola cosa che non condivido, ma questo è un mio parere personale e vale zero, è la scelta di Moneyfarm di modificare il proprio Money Management sulla base di scenari che si potrebbero avere nel breve o nel medio termine legato anche ad elezioni politiche dei singoli paesi, ma ripeto che questa è una mia considerazione personale che ha valenza zero sui rendimenti registrati da Moneyfarm che, confrontati con l’andamento dei mercati, non sono in discussione e che rispecchiano quanto fino ad ora raggiunto dai mercati. TENGO A PRECISARE, ANCHE PER TUTELARE LORENZO CHE E’ IL TITOLARE DI QUESTO BLOG, CHE QUESTE SONO MIE CONSIDERAZIONI PERSONALI BASATE SU ANNI DI PASSIONE E DI ANALISI DEI MERCATI E NON UNA FORMA DI INCENTIVO A QUALSIASI FORMA DI INVESTIMENTO !

    1. Salvatore, grazie per le tue considerazioni. Sono tutte validissime ma, parere personale, aspettare 10/20/30 anni come scrivi tu per avere un rendimento e nel frattempo tutti guadagnano con i tuoi soldi a parte te (commissioni e tasse) è per me una cosa inaccettabile. Talmente inaccettabile che io ho deciso di chiudere il mio investimento. Cercherò altre soluzioni ma per me l’avventura con azioni, obbligazioni etc finisce qui. Solo una piccola considerazione sulla questione “sei entrato nel momento sbagliato”. Mi sembra tanto il discorso (chiaramente con proporzioni diverse) di quello che ti dice che ha vinto alla lotteria. Tu non hai vinto? Hai acquistato il biglietto sbagliato! Alla fine chi ci guadagna non sei mai, mai, mai tu! Mai!

      1. Ciao Giuseppe,

        ti posso solo dire che capisco e condivido la tua frustazione, anche a me 10 anni sembrano un’enormità figuriamoci periodi ancora superiori… quello che mi sto seriamente domandando è che senso abbia affidarsi ad un gestore se poi tutto dipende dai mercati, se sul lungo periodo sono destinati a salire sempre allora tanto vale comprare un ETF sullo Standars&Poor’s (l’indice americano delle 500 società a maggior capitalizzazione) e apettare senza far niente i fatidci 10-15-20 anni, non serve nemmeno investirci tutto, diciamo un terzo del proprio capitale o, meglio ancora entrare gradualmente mettendo da parte una piccola somma tutti i mesi così non si rischia nemmeno di entrare nel momento sbagliato.

        1. Ciao Richard,

          occhio che se imbrocchi il decennio sbagliato rischi di sbagliare anche con l’S&P 500 😉 Per i prossimi 5/10 anni meglio scommettere su SP500 o Emerging Markets?

          https://drive.google.com/open?id=1kfy6IphLaxZXk-TEV9fnosEEs-FXeXJa

          Meglio una diversificazione geografica e di asset, al fine di aumentare molto le probabilità di ottenere ritorni sull’orizzonte temporale X. Chiaro: se concentri il rischio Paese/asset, potresti guadagnare di più, diminuendo però le probabilità di realizzare ritorni.

          La verità è che investire non è complesso, ma non è per niente facile.

          I concetti e le regole da seguire non sono così complicate da capire.

          Il problema semmai consiste nel fatto che queste regole sono TERRIBILMENTE difficili da rispettare negli anni.

          Perchè il nemico di gran lunga più pericoloso per il patrimonio dell’investitore non sono i mercati finanziari…. ma è l’investitore stesso!

          Ecco perchè la consulenza finanziaria è prevalentemente prestata AI COMPORTAMENTI DELLE PERSONE, più che al denaro.

          Una persona in sovrappeso sa benissimo cosa bisogna fare per dimagrire. Ma senza un personal coach che lo segue nei comportamenti corretti, non dimagrirà mai.

          Anche in finanza, quello che bisogna fare… più o meno (in Italia meno 😀 ) ormai si sa. Il problema è rimanere saldi nonostante i -5% -10% (o anche i +5% ed i +10%). Giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno, lustro dopo lustro.

          Uno degli obiettivi di un consulente finanziario è diminuire il differenziale che si viene a creare tra il rendimento che verrà ottenuto da un INVESTIMENTO rispetto a quello che verrà ottenuto da un INVESTITORE a causa dei suoi COMPORTAMENTI ERRATI (behaviour gap).

          https://drive.google.com/open?id=1STiR-GKpCyNpab1857nrbIBNoMW1E8Ua

          Quanti errori di entrata e di uscita si possono commettere in questo periodo di investimento? Aspetto, entro, esco, mi pento, io lo sapevo..

          https://drive.google.com/open?id=1bzOaZczWHCoVY6A_kyp-oFoWaoIcL750

          E’ chiaro che 1)diversificando 2)adottando comportamenti corretti, le probabilità di guadagnare aumentano con il solo passare del tempo.

          Come scrivo spesso, a tal riguardo è stato conferito il Nobel all’economia nel 2017. https://www.lastampa.it/2017/10/09/economia/il-premio-nobel-per-leconomia-a-richard-h-thaler-bwfey63zzwgZaQDbI3hWPN/pagina.html

          Ma i comportamenti adottati all’interno di un investimento finanziario solo uno degli ambiti di intervento della consulenza finanziaria.

          Noi italiani siamo cintura nera mondiale di pianificazione/gestione finanziaria errata , quindi abbiamo un disperato bisogno di consulenza finanziaria, senza saperlo.

          -siamo decisamente troppo liquidi per paura di eventuali rischi…
          -…ma non siamo assicurati contro i rischi!
          -concentriamo grandi risorse finanziarie in immobili/ristrutturazioni….che nel tempo spesso si svaluteranno.
          -non pianifichiamo il risparmio (pac)
          –non pianifichiamo le finanze
          -non disponiamo di fondi pensione
          -teniamo il tfr in azienda ma ci lamentiamo della futura pensione pubblica
          -abbiamo concetti di orizzonte temporale sballati

          Investire non è “scommettere su un asset o un Paese” , “scovare il tasso più alto”, “comprare un prodotto conveniente”,
          “ottenere un rendimento” nel più breve tempo possibile.

          Investire è parte di un processo articolato che tocca diverse sfere della vita di un individuo e che ha come momento centrale la pianificazione finanziaria della sua famiglia

          Ma noi non ce la possiamo fare 😀 https://drive.google.com/open?id=1wGgE62Y4fC4jLBXGGguMCSK0I1f76nHs

          E’ un problema culturale/comportamentale che si è tremendamente aggravato in quasi 40 anni di “BTP dalle cedole facili” (con relativo Paese-debitore che oggi è fallito) e dalla leggenda mitologica del “mattone che si rivaluta sempre”.

          Adesso è durissima spiegare come funzionano veramente gli investimenti a diverse generazioni (nonni, genitori, figli) che si tramandano leggende dannose quanto irripetibili come il tasso %, le cedole, i buoni fruttiferi, le case che si rivalutano per magia….

          Lo Stato a tal riguardo è in ritardo (volontario?) di almeno 60 anni http://www.quellocheconta.gov.it/it/

        2. Ciao Luca,

          rispondo qui al tuo intevento sottostante.

          Intanto complimenti sembra che hai un grafico per ogni evenienza 🙂
          Potrei ribattere che se imbrocco il decennio sbagliato posso sempre aspettare altri 10 anni e ho risolto il problema 🙂

          Scherzi a parte sono d’accordo con te che bisogna pianificare il proprio futuro e diversificare il rischio. Io rientro nella categoria di italiani che ha investito il TFR in un fondo pensione, di più prima ancora avevo stipulato una pensione integrativa con la mia banca, tanto ma tanto tempo fa. In compenso ho preso delle belle batoste nella borsa italiana e sui singoli titoli, per questo mi trovi perfettamente d’accordo nella gestione del rischio puntando sulla diversificazione e sugli indici piuttosto che sul singolo titolo e/o Paese. Il timing di ingresso era un concetto che avevo ben presente quello che ancora non mi era chiaro erano gli orizzonti temporali essendo abituato a ragionare in termini di anni e non di decenni. Mi rendo conto che alcuni mercati possono sovraperforamare ed altri fare esattamente l’inverso, la borsa americana è semplicemente quella che, a mio avviso, offre le maggiori opportunità sul lungo termine in quanto ha dietro una valuta e un Sistema/Paese che ha pochi eguali nel mondo, certamente fallibile come ha dimostrato la crisi dei subprime ma da cui il Paese sembra essere uscito più forte di prima.

          1. 😀 😀 😀 E’ una forma di deformazione professionale: ogni settimana leggo decine di articoli da tutto il mondo per cercare di essere più che aggiornato sulla materia… e quindi mi imbatto in centinaia di grafici l’anno. Quelli che mi colpiscono e “mi fanno ragionare” li salvo e metto da parte 🙂 🙂

            Quella sulla borsa americana era ovviamente una “provocazione” 🙂 : il tuo ragionamento sull’SP500 (come detto giustamente anche da Salvatore) è più che comprensibile e condivisibile, oltre che statisticamente supportato dalla serie storica più lunga al mondo (credo che Wall Street sia anagraficamente una delle prime Borse Valori del mondo).

            https://www.youtube.com/watch?v=fKTIzMDJzrQ&feature=youtu.be

            Semmai gli USA abdicheranno dopo un secolo di dominio, non lo faranno di certo in 3 anni. Però chissà cosa succederà in futuro… https://www.youtube.com/watch?v=T9l2yCH5wBk

            Leggevo poche settimane fa che intorno al 1500 DC più di metà PIL mondiale era prodotto dalla Cina, che commerciava intensamente con tutto il mondo allora conosciuto.

            Cina che poi si è inabissata (ed è rimasta “sommersa” per 5 secoli, fino agli anni 2’000).

            Questo avvenne in seguito alla scoperta dell’America ed allo spostamento dei traffici commerciali sulla rotta atlantica. Chi a Venezia a inizio 1’500 aveva investito i suoi risparmi “senza ombra di dubbio” sui traffici commerciali “garantiti” dalla Via della seta… si è schiantato 😀 😀

            Tornando a noi: hai ragione, il vero “tasto dolente” dell’attuale situazione finanziaria è il concetto dell’orizzonte temporale, criticità che hai citato più volte nei tuoi post e che non ti era stata spiegata bene in passato.

            Dover ragionare in termini di un decennio è sicuramente più sgradevole di avere la possibilità di ragionare in termini di qualche anno 🙂 Soprattutto in Italia dove eravamo abituati a tassi anomali.

            Se può “consolare”, quella attuale è una situazione che stanno vivendo gli investitori di ogni Paese nel mondo, Giapponesi ed Europei in primis (tassi zero/negativi). Ma vedrai che se riesci a pazientare avrai le tue soddisfazioni 😀

            Per quanto riguarda la batosta sui singoli titoli/sulla Borsa italiana, è una sorta di “rito d’iniziazione” dal quale ogni…. italiano “deve” passare 🙂

            La maggior parte dei miei clienti ha minusvalenze (qualcuno anche di diverse decine di migliaia di euro) realizzate in passato sulla Borsa italiana: la peggiore borsa del pianeta negli ultimi 15 anni insieme a quella Greca…

            https://drive.google.com/open?id=16QrTvl6sW6ueLBFGySkgF9pxLjo1Oc3g

  8. Salve a tutti,

    ho seguito con molto interesse gli ultimi contributi che sono apparsi su questo blog, ora mi è chiaro (e pare che su questo punto siano tutti d’accordo) che per valutare correttamente un investimento sia necessario un orizzonte temporale piuttosto lungo pari a 7-10 anni. È rassicurante constatare che su un lasso di tempo di questo tipo un investimento si rivela remunerativo (e ringrazio che si è prodigato a postare grafici e studi a supporto di questa tesi). Mi sono allontanato dai conti deposito e titoli di stato (come molti altri suppongo) in quanto il loro rendimento era diventato decisamente troppo basso, non mi aspettavo un ritorno del 4/5% annuo e mi sarei accontentato di una via di mezzo. Capisco le logiche di una gestione del rischio e la programmazione degli obiettivi nel tempo ma, allo stesso tempo, mi trovo concorde con chi reputa il trading un mezzo per ricercare rendimenti senza dover aspettare 10 anni dato che è possibile guadagnare anche quando i mercati scendono con ETF short. Detto questo sono consapevole che questo tipo operatività presenta notevoli margini di rischio e richiede una approfondita conoscenza dei mercati e degli strumenti (per questo non la prendo in considerazione) ma non la vedo nemmeno in antitesi con la consulenza finanziaria che si rivolge a tutt’altro tipo di investitore. Rimango dell’idea che i clienti delusi o si aspettavano una durata dell’investimento decisamente più breve o una volatilità molto più ridotta; forse è su questi aspetti, più che puntare su performances passate e ipotetiche curve di rendimenti, che si dovrebbe focalizzare la comunicazione: una volta informato il cliente che l’investimento richiede 10 anni, durante i quali sono da mettere in preventivo performances negative anche a più riprese, si hanno tutte le informazioni per procedere o meno con questo tipo in investimento.

  9. Buongiorno esperti di Moneyfarm. Ho scoperto che questo mondo non fa per me. Ho deciso di spendere in viaggi i miei risparmi piuttosto che usarli per far guadagnare tutti a parte me (che al momento sono sotto del 3%). Io sono cliente moneyfarm da settembre 2017, lo so che un anno è pocchissimo per valutare l’investimento bla bla bla ma visto come sta andando l’economia a me sta cosa mi stressa quindi voglio disinvestire completamente o quasi.
    Però non voglio farlo sotto del 3% ma aspettare di arrivare intorno allo 0%. Ora la mia domanda è: se domani apro il sito e trovo rendimento 0% se io disinvesto è quello il rendimento che vale? O passa una settimana con il rischio che vada sotto ancora? (ultimamente fa sempre così).

    1. Ciao Giuseppe,

      tieni sempre presente che tu vendi ai prezzi di mercato del giorno dopo, se i vari ETF che hai in portafoglio (azionari ed obbligazionari) salgono aggiungi valore ma se scendono il tuo punto di pareggio rischia di tornare negativo. I rendimenti indicati poi sono a lordo di eventuali plusvalenze, quindi se hai degli ETF con il segno positivo ti toccherà pagare anche delle tasse.

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