Acquistare un immobile non abitativo per viverci o da affittare. Conviene? E’ legale? Cosa si rischia?

Acquistare un appartamento a buon mercato nei centri storici delle principali città turistiche italiane, per viverci o da destinare ad affitti (turistici e non), è un’impresa ardua se non impossibile.
I prezzi sono nell’ordine di svariate migliaia di euro al mq e questo, soprattutto per chi cerca un’abitazione da abitare, costringe a rivolgersi al settore degli affitti.
Il mercato, però, è popolato anche d’inserzioni border line ovvero uffici, negozi, cantine, magazzini e laboratori arredati come abitazioni ma con caratteristiche insufficienti per essere abitabili.
Accatastati come A/10 (uffici), C/1 (negozi), C/2 (magazzini e cantine) o C/3 (laboratori) vengono presentati come pied-à-terre (piccola abitazione usata come punto di appoggio o per un utilizzo temporaneo), punti d’appoggio o come ottime soluzioni (apparenti) d’investimento per posizionarli nel circuito degli affitti brevi di Airbnb e simili.

I prezzi sono certamente più economici rispetto a vere abitazioni A/1 (abitazioni di tipo signorile), A/2 (abitazioni di tipo civile), A/3 (abitazioni di tipo economico) e A/4 (abitazioni di tipo popolare), ma i rischi di un utilizzo difforme da quello per i quali sono stati accatastati potrebbero essere alti se non drammatici.

Ma quali sono questi rischi?
Innanzitutto si corrono rischi penali, la Polizia Municipale potrebbe effettuare un sopralluogo nell’unità immobiliare magari per un esposto di un vicino geloso e, riscontrato l’utilizzo abusivo, trasmettere la notizia di reato alla Procura della Repubblica.
Il Giudice per le Indagini Preliminari letti gli atti del procedimento, vista la richiesta del Pubblico Ministero con la quale si chiede l’emissione del decreto di condanna, emette Decreto penale di condanna nei confronti del proprietario al quale viene imputato di aver eseguito un cambio di destinazione d’uso senza il prescritto titolo abilitativo.
Vi può essere una condanna all’arresto e ad una salata ammenda, i giorni di arresto possono essere sostituiti computando una pena pecuniaria che rendono ancora più immotivato l’acquisto.

E se nell’unità spacciata come abitazione, e affittata a turisti, dovesse succedere un incidente?
La responsabilità civile dell’assicurazione ci copre?
Direi proprio di no!

Senza scomodare le opzioni di cui sopra, l’acquisto di un immobile non abitativo per viverci o per affittare si scontra anche con questi problemi:
Fiscali: non si ha diritto alle detrazioni per la prima casa IRPEF, si paga l’imposta di registro intera e non quella agevolata, si paga l’IMU senza alcuno sconto;
Mutuo: la banca lo può concedere ma, non essendo prima casa, non si può detrarre.
Residenza: non è possibile prenderla in un immobile non abitabile
Allacci: si possono ottenere ma, anche qui, essendo un immobile strumentali non si avrebbe la tariffa residenziale con bollette gravate da maggiori oneri.

Una volta acquistato, è possibile cambiare l’accatastamento da A/10 (uffici), C/1 (negozi), C/2 (magazzini e cantine) o C/3 (laboratori) in una civile abitazione?
Teoricamente possibile ma difficile e sicuramente molto costoso!
Dipende molto dal comune, dai suoi piani urbanistici e dalla capacità del professionista incaricato e naturalmente dall’immobile che deve avere determinate caratteristiche minime per tale trasformazione.
Per procedere è necessario aprire un’apposita pratica in comune, spesso fare dei lavori a volte anche ingenti per adeguarlo e pagare gli oneri.
Da non dimenticare la parcella del professionista.

Un annuncio di un’agenzia immobiliare che propone in vendita, a Firenze, un ufficio già inserito nel mercato degli affitti brevi…

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5 commenti
  1. Effettivamente confermo che i rischi non sono proprio piccoli.
    Credo si vada addirittura sul penale, e poi di sicuro se lo usi come appartamento non pagherebbe l assicurazione qualsiasi cosa accada.

  2. Quando si dice troppo bello per essere vero.
    M’interessava un C2 nel centro storico di Firenze con una pianta tipo loft e già sognavo l’affare della vita tanto a me che m’importa se non c’è il giusto rapporto aeroilluminante.
    Ma poi basta la denuncia del vicino geloso e ti arriva la Municipale per un controllo.
    Solo il fatto che sia arrivato anche qui per capire se convenga o meno in termini di rischi pecuniari dovrebbe farmi capire che non è il caso.
    E poi vai a giro e ti propongono tuguri accatastati A/3 oppure ultrapopolari.
    Povera Italia!

  3. Ciao Lorenzo, bisogna stare molto attenti quando si cerca un appartamento perché i più sprovveduti che magari sono attratti dalla fantomatica occasione si ritrovano ad acquistare degli immobili inutilizzabili per i propri scopi.

    1. Sì Franca, ho lavorato in un’agenzia e non sai quante volte ho dovuto chiedere, ai compratori di laboratori e negozi, se capivano che questi oggetti non potevano essere adibiti ad abitazioni.
      La risposta? Vabbè, rischiamo che vuoi che ci succeda!
      Quanta invidia per chi vive così senza pensieri

  4. No, non conviene perché i rischi sono di gran lunga superiori ai benefici.
    Anche io ho cercato a Roma un appartamentino per affittare ai turisti ma il rapporto prezzo/guadagno non è possibile se si cerca tra quelli accatastati come abitazioni.
    All’inizio ho visitato delle cantine e negozi arredati per viverci ma in un seminterrato ho avuto una crisi di panico quando è andata via la luce ed eravamo al buio più pesto sotto terra.
    Da allora ho lasciato perdere ma viene da pensare quando si affitta un appartamento per vacanze in una città d’arte e ci si ritrova in simili situazione.
    Sarebbero proprio da arresto!

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